“Prima di tutto voglio ringraziare chi mi ha dato fiducia e la possibilità di assumere un ruolo così affascinante. Sono partito dal basso, sono uno che si è costruito attraverso il lavoro e otto anni fa quando ho iniziato non avrei mai immaginato di poter allenare il Verona, è una grande responsabilità . La società è stata chiara, sarà un percorso difficile e duro, ma che potrà dare grandi soddisfazioni. Dovremo avere una mentalità umile, fondata sul lavoro, sulle caratteristiche di questo club. Dobbiamo parlare di calcio, di tattiche e moduli, ma la prima cosa deve essere la mentalità . Dobbiamo creare un gruppo unito. Ieri ho conosciuto i ragazzi, siamo un gruppo multiculturale, abbiamo molto margine a livello comunicativo tra tutti noi, ma il linguaggio comune sarà il campo. Ogni giocatore è al suo posto nel 4-2-3-1. Si costruirà la squadra su questo percorso già tracciato, ma anche con delle modifiche, delle armi per cambiare i sistemi di gioco“. Così un entusiasta Paolo Zanetti, nuovo allenatore dell’Hellas Verona, in occasione della conferenza stampa di presentazione. Il tecnico ex Venezia ed Empoli ha dipinto un quadro completo relativamente alla situazione scaligera, prima commentando la possibilità di allenare il club e poi parlando di calcio giocato e gruppo.