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L’attaccante e capitano del Verona Giampaolo Pazzini ha affrontato il tema dell’emergenza coronavirus nel corso di una diretta su Instagram e si è mostrato molto pessimista circa una possibile ripartenza del campionato in questa fase in cui i morti sono ancora tantissimi ogni giorno: “Non sappiamo ancora niente, ogni giorno ne leggiamo una diversa. Le ultime cose che ho letto mi sembrano tutto tranne che calcio: a tutti noi manca il campo, il calcio, ma il calcio vero, con gli stadi pieni. In questo momento faccio anche fatica a pensare al calcio, con tutti i nuovi contagiati e i deceduti. Conosco persone che hanno perso dei cari, fai davvero fatica a parlare di calcio”.
E sulle eventuali partite a porte chiuse: “Giocare a porte chiuse è una cosa oscena, è veramente brutto. Non è sport”. Il Pazzo svela poi il retroscena sulla nascita della sua nota esultanza: “Nacque quando giocavo a Firenze con Toni, che faceva sempre quel gesto come a dire ‘ci senti?’. Iniziai ad esultare in quel modo, che doveva significare ‘ci vedi?’. E da lì è andata avanti”.
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