Il tecnico del Verona, Paolo Zanetti, è pronto ad iniziare una nuova stagione di campionato, guidando la propria squadra nella sfida contro il Napoli. L’allenatore illustra ai microfoni della conferenza stampa la partita in programma per domani: “Non vedo l’ora, è da tanto tempo che aspetto questa gara e stiamo lavorando per arrivarci al massimo. La partita ha un fascino incredibile che arriva dopo il Cesena e una reazione dobbiamo averla. Ci arriviamo con voglia e fiducia iniziando un percorso che terminerà l’anno prossimo“. Dubbi per la formazione: “Frese sta meglio anche se non è al top, ma fra quelli che abbiamo è il più pronto. Sicuramente sarà in campo, è un ragazzo che ci può dare tanto. In futuro potrà essere uno dei nostri punti di forza. Rientra Faraoni in gruppo, c’è da valutare Suslov perché ha un’infiammazione al tendine che gli dà fastidio. Lui resta un giocatore determinante e deve entrare in forma. Se sta bene sarà sicuramente in campo. Tengstedt è un giocatore che fa parte di quelli che sono arrivati per alzare il livello. Non è una scommessa, è un giocatore importante. In questo momento devono andare in campo i migliori“.
Un’analisi sugli avversari: “Conte è uno dei migliori al mondo ed allena una grande squadra. Loro hanno avuto le loro difficoltà, siamo alla ricerca di una quadra e credo sia una cosa normale. Quando si parla bisogna essere chiari e per salvarsi serve un’impresa e non ci salveremo sulla carta a mani basse“. La stagione è iniziata con la sconfitta subita contro il Cesena: “Non voglio parlare troppo di una partita dell’11 agosto. E’ stata una grande opportunità per crescere e capire che se giochiamo così non ci salviamo nemmeno in Serie B. L’approccio e le motivazioni saranno diverse. Può essere stato uno schiaffo per diventare più forti. Certo, non me l’aspettavo, ma il grado di preoccupazione zero perché sono film visti e rivisti. Sono cose che succedono per un gruppo in costruzione. Un gruppo solido con il Cesena non l’ho visto e mi è scattata la necessità di lavorare anche sull’aspetto morale e del cuore di questa squadra. I ragazzi devono andare in campo per aiutarsi l’uno l’altro, nel mezzo ci stanno gli alti e i bassi. Sono innamorato dei miei giocatori, non ho avuto una squadra che corre così e per questo ci sono rimasto anche un po’ male”.