Serie A

Verona-Napoli 3-0, Conte: “C’è da chiedere scusa, ci siamo sciolti alla prima difficoltà”

Antonio Conte
Antonio Conte - Foto Ettore Griffoni / IPA Sport / IPA

“Chiedo scusa perchè è una prestazione inaccettabile, io sono il tecnico e mi prendo le responsabilità. C’è da lavorare tanto. Sono arrivato qui con entusiasmo e voglia. Io sono a disposizione. Se io posso aiutare la squadra lo farò in qualsiasi modo e situazione”. Così Antonio Conte, allenatore del Napoli, ai microfoni di Sky Sport, dopo la sconfitta per 3-0 al Bentegodi contro il Verona. “Nel primo tempo c’è stata una sola squadra in campo. Nel secondo, dopo che siamo andati sotto ci siamo sciolti come la neve al sole. Sicuramente c’è solo da chiedere umilmente scusa al popolo napoletano che ci segue con passione”, ha aggiunto.

“Al di là del mercato quello che è preoccupante vedere che alla prima difficoltà ci siamo sciolti. Ho trovato dei ragazzi che fanno fatica nella difficoltà, questa è una cosa grave che non alleni in pochissimo tempo, serve pazienza e cercare a livello di mentalità di farli crescere. Dal mercato possono arrivare 2-3-4 giocatori, questo è relativo, decide la società. Il problema va risolto a monte e non è facile. Penso di avere l’esperienza giusta per dire alcune cose. Io mi prendo sempre le mie responsabilità, non apro la bocca per dar fiato alle trombe”. Su Osimhen: “Questa è una domanda da fare al club, non a me. Io ho visto che si allena a parte da inizio ritiro. Mi sono messo lì da spettatore“. 

Il tecnico poi è intervenuto in conferenza stampa: “C’è da vergognarsi, e mi devo vergognare io che sono l’allenatore. Pochissime volte mi è successa in carriera questo tipo di situazione, sia da calciatore che da tecnico. Ho accettato con entusiasmo e voglia di venire ad allenare questa piazza, che merita rispetto. Aver fatto questo tipo di prestazione mi rende molto triste”. E ancora: “Chi mi conosce sa che oggi il mio cuore sanguina, e mi auguro che qualche sanguinamento ce l’abbia anche qualcun altro a livello di calciatori, significa che allora siamo sulla buona strada – ha aggiunto – Se la sconfitta di oggi viene catalogata e domani si ride e si scherza come prima significa che non sto trasmettendo i concetti giusti o che c’è un malato talmente grave che ha bisogno di tanto tempo”. 

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