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Verona e Milan nel momento migliore: Bentegodi fortino per Pioli, l’Hellas cerca un tris che manca da 11 anni

Stefano Pioli
Stefano Pioli, Milan - Foto Nicolò Campo/IPA Sport

Verona e Milan si sfidano nel loro momento migliore. La stanchezza non sarà un alibi per i rossoneri, reduci da una trasferta di Praga che si è rivelata ben più facile del previsto, con un altro undici contro dieci, al quale sono decisamente abituati ormai dalle parti della Madonnina, con pratica chiusa dopo mezzora e relax fino al triplice fischio: ma ora c’è l’Hellas, contro cui le statistiche sono estremamente positive, anche se riecheggia nella memoria la Fatal Verona.

Il Bentegodi, di sicuro, è un fortino per Pioli, visto che nella sua gestione sono arrivate solo vittorie su questo campo, quattro consecutive, e in generale sono sei le vittorie di fila contro l’Hellas per il Milan contando anche le partite in casa (gli scaligeri sono arrivati a sette contro un’avversaria solo due volte), mentre i veneti non raccolgono punti tra le mura amiche contro i rossoneri dal 2017. Poi, aggregato di 8-2 per il Milan, che qualora dovesse vincere ancora e con la rete inviolata, riuscirebbe a battere questa rivale sia all’andata che al ritorno senza subire gol in entrambi i casi per la prima volta dal 1992. Dal 2013, invece, la squadra ora allenata da Baroni non inanella tre vittorie di fila, è a due con il doppio 1-0 con Sassuolo e Lecce negli scontri salvezza, e non c’è mai riuscita nemmeno con le fortunate gestioni di Tudor e Juric (e se dovesse vincere ancora con clean sheet, sarebbe la prima volta dal 2000 addirittura). Va avanti a forza di 1-0 anche il Milan, che è la squadra ad aver vinto più partite con questo punteggio in Serie A, ben sette già di corto muso. E dopo quattro trasferte senza vittorie, il Milan ha vinto quattro delle ultime cinque lontano dal Meazza.

Vincere ancora per il Diavolo vorrebbe dire blindare definitivamente la qualificazione alla prossima Champions, confermare di essere in un gran momento e andare alla pausa con tante convinzioni e le nubi nere spazzate via, per il Verona, invece, sarebbe una clamorosa dimostrazione che anche smantellando la rosa a gennaio, col giusto allenatore e senza fare drammi ci si può giocare la salvezza.

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