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Emmanuel Badu non sta vivendo un momento positivo della propria vita. Al di là degli infortuni che ne hanno caratterizzato gli ultimi anni di carriera, il centrocampista del Verona in estate ha rischiato di morire: “Tutto è accaduto in una notte, faticavo a respirare. Pensavo fosse stanchezza, la mattina mi hanno dato degli antidolorifici ma la sera dopo è stato anche peggio. Alle 2 ho chiamato il dottore che per fortuna era sveglio e mi ha mandato il fisioterapista, che era più vicino a me; stavo per morire, non respiravo. Lui mi ha detto che dovevamo andare in ospedale. Alla fine ho scoperto che avevo un coagulo di sangue nei polmoni. Ho dovuto smettere di giocare per 3-4 mesi ma ora sono in piedi. Penso che senza di loro sarebbe stato un disastro”.
In aggiunta a ciò, l’ex mediano dell’Udinese ha perso la sorella di recente, assassinata in maniera vile da un omicida ancora ignoto: “Hanno ammazzato mia sorella, assassinata poche settimane fa. L’assassino è ancora in fuga, c’è un criminale libero perché il virus rallenta tutto. Io vivo da solo qui a Verona. Il mio allenatore mi chiama tutti i giorni, così come il team manager ed il presidente. Sono tutti meravigliosi. Sono stato in una stanza per 34 giorni e non ho potuto vedere cosa è successo a mia sorella”.
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