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Andrea Soncin, allenatore del Venezia, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida contro la Roma valida per la 37ª giornata della Serie A 2021/2022. Il tecnico ha toccato diversi temi, di seguito ecco le sue parole.
SUL MOMENTO DELLA SQUADRA – “Squadra che vince è una bella iniezione di fiducia per tutto il gruppo. Poi ogni gara fa storia a se, a seconda dell’avversario e delle condizioni dei nostri giocatori. Il successo dà morale non solo ai titolari, anche ai subentrati e anche all’ambiente. In tutte e tre le partite sono state tre sfumature dello stesso sistema, per sfruttare al meglio le caratteristiche nostre in relazione a quello che insieme allo staff abbiamo ritenuto potesse tornarci utile. Penso questo schema abbia dato le giuste misure alla squadra, in possesso e non possesso, fornendo più soluzioni e dando sensazione di compattezza”.
SULLE SCELTE DI FORMAZIONE E SUI SINGOLI GIOCATORI – “Svoboda ha fatto una prestazione importante, Ampadu ha già fatto vedere cose notevoli e sarà una scelta in più per me. Ebuehi è rientrato in gruppo, chiaramente è indietro di condizione, ma è valutabile come scelta. Johnsen è un giocatore che per le sue possibilità ha dato meno di quanto avrebbe potuto, ha avuto una reazione di gioia ma anche un po’ di rabbia, è giusto così. È un giocatore che può dare tanto alla causa Venezia, ai giocatori col suo estro qualcosa devi concedere, ma se stanno nelle dinamiche della squadra poi escono perle come quella di domenica. L’infortunio sicuramente ha pesato, ci vuole un po’ a ritrovare la condizione giusta, poi è un giocatore che vive d’istinto, di situazioni, sfruttando velocità e tocco. È stata un’iniezione di fiducia per tutti, in primis per i giocatori, portare i giocatori che non avevano mai realizzato ad attaccare di più è stato uno degli obiettivi di questi dieci giorni di lavoro. Cerco sempre di convincere i ragazzi che con più giocatori attacchiamo più aumentano le probabilità di segnare, poi è chiaro che le loro caratteristiche fanno la differenza. Mi rifaccio su cose molto semplici, nella fase di costruzione molto dipende dall’avversario, più sono aggressivi più dobbiamo andare sulla verticale, più sono attendisti e più abbiamo spazio per andare a invadere. Questo è il suo pane. Ceccaroni sta acquisendo più coraggio e ha attaccato anche lui di più l’area di rigore, i miei concetti sono molto semplici, per un calcio efficace. Può giocare sabato? Sì, l’intervento è ok e giocherà col tutore”.
SULLA LOTTA SALVEZZA – “Essendo esseri umani le situazioni esterne è inevitabile che condizionino. Però penso che ci aspetti una partita di altissimo livello, in uno stadio pieno, se vogliamo vedere il rovescio della medaglia può anche essere un vantaggio, è questo il disequilibrio delle ultime giornate. Probabilmente mantenere la contemporaneità sarebbe stata la cosa più sensata, senza entrare nel merito delle scelte della Lega. Comunque vogliamo continuare così, solo in questo modo potremo sperare di avere ancora qualche chance nell’ultima giornata”.
SULLA ROMA E MOURINHO – “Penso che davanti a 65/70 mila persone troveremo una Roma che ha bisogno di punti per chiudere il discorso qualificazione all’Europa. Penso troveremo una Roma combattiva, anche diversa da quella vista a Firenze. Ci stiamo però preparando al meglio perché è una chance di fare un’impresa in uno stadio pieno. Sarà una grande emozione e un orgoglio incontrare Mourinho, è uno dei tecnici più titolati della storia e un grande comunicatore. In campo però ci va la squadra, voglio vedere lo spirito visto in questi giorni”.
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