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“Difficile dire cattiveria mancata, per me la storia della partita è il nostro gioco offensivo, sono tante le opportunità che abbiamo creato. Quelle che chiamo mezze opportunità, quando si arriva in una posizione super pericolosa e poi non riesci a fare l’ultimo passo. Facilità tremenda di arrivare in posizione pericolosa, tanti giocatori offensivi, ma è difficile commentare come è possibile fare solo due gol”. Lo ha detto l’allenatore della Roma, José Mourinho, al termine della sconfitta subita in casa del Venezia: “Primo e terzo gol sono due interpretazioni negative del fuorigioco. Infine, e la storia ancora più piccola, ma diventa un momento importante, il loro secondo gol su quel rigore. Io devo proteggere me stesso e rimango con le mie sensazioni senza esprimere quello che sta succedendo. Potevo parlare di giocatori che dovevano prendere il giallo per falli tattici ma sono piccoli dettagli. Abbiamo avuto tante possibilità per il 3-1, la più evidente di El Shaarawy che è difficile da prendere, la realtà è che eravamo sotto controllo e quello che è successo per me, non voglio dire niente più, preferisco solo dire che era un momento importante per la partita. La mia idea è che io come allenatore devo mettere un po’ di ambizione e motivazione, non solo ai giocatori e anche a me stesso”.
Sull’obiettivo quarto posto: “Dire che il quarto posto è un obiettivo non significa che noi siamo da quarto posto. Mai detto che la nostra squadra è da quarto posto, ma dirò sempre fino all’ultima partita in cui è matematicamente possibile che il quarto posto è l’obiettivo. Sono andati via Jesus, Bruno Peres, sarebbero stati utili Il mercato è stato di reazione, sono dalla parte dei miei dirigenti. Se Darmian è infortunato entra Dumfries, se Kjaer è squalificato entra Romagnoli, noi dobbiamo ancora costruire. Magari un giorno capirò alcune cose nascoste, con gli anni”, chiude sibillino.
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