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Il patron granata Urbano Cairo è intervenuto durante un’edizione serale di Sky Sport 24, facendo il punto sull’allarme Coronavirus e su vari aspetti del calcio italiano, inevitabilmente condizionato dall’allarme Covid-19. Il presidente del Torino ha così elogiato il lavoro di giornalisti e rappresentanti del settore sanitario: “C’è un grande fermento in tutte le redazioni di giornali di carta stampata, così come in televisione. Ci si deve adattare ad agire in maniera diversa, in smartworking, ma c’è un’applicazione straordinaria da tutto il settore dell’informazione, in nome dell’affidabilità . Non accadeva una cosa del genere dalla fine della Second Guerra Mondiale, c’è stata una capacità di adattamento dei giornalisti che ritengo straordinaria, faccio dei grandi complimenti ai professionisti del settore. Complimenti naturalmente anche a medici, infermieri ed ospedali, che rischiano la vita e stanno facendo un lavoro pazzesco in condizioni complesse, riuscendo ad inventare il domani in modo incredibile“.
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In seguito Cairo ha esplicitato la sua idea riguardo un’eventuale tardiva ripresa del campionato, oltre l’attuale deadline: “Io ho già detto che secondo me va bene il fatto di voler salvare i campionati, però andare troppo in là con i tempi, quindi oltre il 30 giugno, rischia di essere un reale problema. Se parlassimo del 30 luglio vuol dire che si andrebbe a giocare ad ottobre, sarebbe molto particolare e rischieremmo di compromettere due stagioni. Dobbiamo cercare di giocare e finire il campionato entro il 30 giugno, ma non ci deve essere accanimento, si rischia di fare un errore per quella che sarà la stagione prossima. Tempo fa feci delle dichiarazioni e palesai il mio essere molto preoccupato. Chiedevo misure drastiche per evitare la propagazione del contagio. Nessuno ha previsto che il problema di altri potesse diventare il nostro, nè gli italiani, nè tantomeno inglesi, tedeschi o spagnoli“.
In chiusura, Cairo ha evidenziato il suo pessimismo riguardo un concreto proseguimento del campionato di Serie A: “Penso sia difficile terminare entro il 30 giugno, perchè vorrebbe dire cominciare ad allenarsi a partire dalla metà di aprile, ovvero fra più o meno 20 giorni. Per come vedo le cose io oggi, questo mi sembra troppo difficile. Non so quale potrebbe essere una soluzione per quanto riguarda la classifica, ma non è mia competenza, prenderanno delle decisioni gli enti competenti. Ricordo le prime riunioni via Skype con gli altri presidenti, emergeva ottimismo, seppur io ho sempre sostenuto che fosse una situazione grave”.
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