“Avevo i genitori entrambi tifosi del Toro, mio papà aveva un problema di salute, mamma era pimpante e da grande tifosa granata mi spingeva a farlo. Anche per compiacere a loro feci una cosa rischiosa, prendendo il Torino senza avere una squadra, con il campionato iniziato ma quell’anno fu magico con la promozione in Serie A”. Lo ha svelato il presidente del club granata, Urbano Cairo intervenuto al Festival dello sport di Trento, ricordando gli inizi della sua avventura da patron del Torino. “Quando fallì il club, nel 2005, non ero molto preparato – spiega -. Il calcio è un mondo difficile perché non è solo un’azienda, ma c’è anche tutto il resto. Quando presi il Torino lavoravo 120 ore, andavo a letto ma il sonno era come una continuazione di quello che stavo facendo. Ci vuole una focalizzazione totale ed è l’unico modo per avere risultati”, conclude Cairo.
Urbano Cairo: “Presi il Torino anche per compiacere i miei genitori tifosi”
Urbano Cairo - Foto LiveMedia/Gianluca Ricci