Serie A

Una nuova idea di Juventus nel segno del Sarrismo

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo - Foto Antonio Fraioli

Maurizio Sarri alla Juventus, dunque. Non si può parlare certamente di fulmine a ciel sereno, ma di cambiamento sì, senza scomodare paroloni come “rivoluzione ideologica”. La Juve degli ultimi anni, infatti, è sempre stata strutturata per essere una squadra fortissima. Semplicemente ora cercherà di esserlo in una maniera diversa, in linea con una ricerca di uno stile, di un dominio, di una determinata idea di fondo. È un processo che inevitabilmente si rifletterà sulle operazioni di mercato che Paratici e co. porteranno a termine da qui ad agosto, per cercare di consegnare a Sarri una rosa più in linea di quella attuale con i suoi princìpi – e magari anche cresciuta in valore assoluto. Cerchiamo quindi di tracciare un quadro della situazione per capire come proverà a muoversi la Vecchia Signora nei prossimi mesi.

Con ordine. In porta, la riconferma di Szczesny è ovvia: il polacco ha mostrato una crescita ragguardevole nel gioco coi piedi, un elemento importante per il suo prossimo allenatore; e fra i pali parliamo di uno dei migliori estremi difensori della scorsa Champions League. Perin invece pare in uscita, e realisticamente il prossimo portiere di riserva verrà scelto in base alle occasioni offerte dal mercato. Per quanto riguarda la difesa, si parla molto di Cancelo in uscita, ma per ora si tratta di voci e poco altro. De Sciglio invece per caratteristiche sembra, fra i quattro della Juventus, il terzino meno adatto ad un’interpretazione sarrista del ruolo – però, trattandosi di un’alternativa, chissà che alla fine non possa restare. Anche in questo caso bisognerà pazientare per inquadrare meglio la situazione.

La coppia Bonucci-Chiellini verrà certamente riconfermata, con Rugani pronto ad essere valorizzato dall’allenatore che lo lanciò in Serie A, specie in una fase in cui Chiellini non sembra più dare tante garanzie sul piano fisico. Il pacchetto – con l’aggiunta di un quarto come Romero o Demiral, entrambi già presi – si potrebbe dire completo. Resta comunque la suggestione di un grande colpo nel reparto, ma in questo caso il rischio di sfociare nel fantamercato è concreto. Sarri è fra gli allenatori che sostengono che “con 18 uomini si può fare un colpo di Stato” ed in quest’ottica tenere in rosa cinque centrali per due posti è eccessivo; così come sarebbe difficile dividere il minutaggio fra quattro difensori di livello come Bonucci, Chiellini, Rugani e – nome a caso – De Ligt senza scontentare nessuno. Ad ogni modo, vedremo.

Il centrocampo è presumibilmente il reparto che subirà i maggiori cambiamenti. Sarri, ad alti livelli, ha finora sempre utilizzato un centrocampo a tre. Sostanzialmente l’habitat naturale di Miralem Pjanić, che da vertice basso va spedito verso la riconferma. Anche per Bentancur, Ramsey ed Emre Can trovare una collocazione non dovrebbe essere così difficile; più complesso ipotizzarla per i campioni del mondo Khedira e Matuidi. Il tedesco ha perso l’impatto fisico di una volta e semplicemente non reggerebbe i ritmi alti con e senza palla imposti dal sarrismo. Il francese invece, con le sue scarse abilità di assumersi delle responsabilità palla al piede, di differenziare le giocate e di muoversi fra le linee stonerebbe all’interno di un sistema fatto di scambi sul corto e continui cambi di scelta. In questo caso sembra molto più credibile pensare ad un grande colpo della Juve: un nome alla Paul Pogba potrebbe essere il completamento ideale di un puzzle davvero interessante da mettere in mano al nuovo tecnico. Per il resto, magari il mercato offrirà anche un’opzione low-cost per dare ogni tanto il cambio a Pjanić senza adattare Emre Can o Bentancur (anche in questo caso però facendo attenzione al discorso dei 18 uomini di prima).

Per quanto riguarda l’attacco il discorso da fare è abbastanza complicato e delicato. Bisogna prima di tutto porre dei capisaldi. A meno di clamorose sorprese, rimarranno a Torino al 100% Bernardeschi, Cristiano Ronaldo e Kean. In più è notizia verificata che la Juventus si sia mossa concretamente per Federico Chiesa – ciò che conta, più del nome, è il fatto che Paratici stia cercando di acquistare un esterno offensivo. Ora, tenendo sempre a mente i famosi 18 uomini, non si può pensare che ci siano più di altri due giocatori offensivi a disposizione di Sarri, diciamo per comodità un’ala ed una punta di un ipotetico 4-3-3. A disposizione però la Juve ne avrebbe ben cinque: Douglas Costa, Dybala, Cuadrado, Mandžukić ed il rientrante Higuaìn. Seguendo il nostro filo logico, di questo quintetto l’anno prossimo resterà solo una coppia, posto che la Juve acquisti un’altra ala.

Mandžukić non è proprio un sarrista e non viene da una stagione esaltante: il suo destino sembra segnato. Cuadrado, a meno che non venga spostato in pianta stabile nel ruolo di terzino destro, è anche lui facilmente considerabile fuori dai giochi. Dei tre rimanenti, Douglas Costa pare quello più orientato a rimanere, prima di tutto per arrivare ad avere quattro ali a disposizione. Resta quindi un dualismo Dybala-Higuaìn da chiarire: entrambi non vengono da una stagione esaltante, il Pipita ha vissuto il migliore anno della sua carriera (e anche i peggiori sei mesi, gli ultimi) sotto Sarri. Però l’ex Napoli ha 31 anni contro i 26 dell’altro argentino ed è già stato scaricato una volta dalla Signora. Se si dovesse scommettere un penny, chi scrive lo farebbe sulla permanenza di Dybala; ma è presto, prestissimo e questo ragionamento, come tutti quelli precedenti, potrebbe presto rivelarsi aria fritta.

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