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La Juventus soffre ma batte un colpo. Al Ferraris la squadra di Allegri soffre, crea poco, ma vince 3-1 grazie alla lucidità sotto porta dei suoi interpreti e all’imprecisione di una Sampdoria che ora rischia di essere risucchiata nella corsa salvezza. Il Ferraris blucerchiato è un campo ostico per i bianconeri che dal 2013 solo a Napoli e Roma hanno subito più volte uno stop esterno. Dopo la sconfitta del 30 ottobre contro l’Hellas Verona di Simeone, la Juventus è rimasta imbattuta nelle ultime otto trasferte di campionato (5V, 3N) e non fa meglio dal marzo 2019 quando, sempre con Massimiliano Allegri, arrivò addirittura a 26 gare esterne di fila senza sconfitte. Piccoli segni di una Juventus che sta ritrovando compattezza e le posizioni che le competono, anche se sul piano del gioco c’è ancora da lavorare e il match contro il Villarreal sarà un piccolo test verità per testare il ‘cortomuso’ contro squadre più forti.
Con Vlahovic in panchina, la Juventus chiude il primo tempo con un tiro in porta ma con due reti all’attivo. Tutto merito di Yoshida che al 23′ mette alle spalle di Falcone nel disperato tentativo di anticipare Kean su cross di Cuadrado. L’attaccante azzurro non segna ma – sotto gli occhi del ct Mancini – è fondamentale anche una decina di minuti più tardi, con l’azione personale con la quale si procura il rigore fischiato da Valeri per un fallo di Colley. Sul dischetto si presenta Morata, che spiazza il portiere della Samp. La Juventus ha vinto tutte e tre le partite stagionali disputate con il centrocampo titolare formato da Manuel Locatelli, Arthur e Adrien Rabiot. Ma nella ripresa è proprio il francese a riaprire tutto con un fallo di mano: Valeri concede il penalty, ma Szczesny si supera al 74’ su Candreva. Ma il polacco dopo dieci minuti viene beffato dalla punizione di Sabiri deviata da Morata. Lo stesso spagnolo, però, si fa perdonare siglando la rete del definitivo 3-1 all’88’ sul cross di Locatelli. Con Siviglia, Liverpool, Barcellona e Newcastle, la Juventus è una delle imbattute di questa stagione. Lo Scudetto – o la quota 85 – è un sogno tutt’altro che proibito.
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