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Nel giorno della 50esima presenza in Serie A di Lukaku, la scena di Inter-Crotone 6-2 se la prende Lautaro Martinez, autore di una tripletta che trascina i nerazzurri in una partita iniziata sul binario sbagliato. E per una squadra come l’Inter che le ultime nove reti le aveva segnate tutte nel corso della ripresa, il primo tempo non può essere stato comodo. La prima rete in avvio di Zanellato ha evidenziato qualche sbavatura difensiva di troppo, il rigore di Golemic ha invece messo in evidenza l’ingenuità di un Vidal che invece dovrebbe essere esperto e trascinatore e invece è ancora una volta motivo di problemi. A sistemare le cose ci ha pensato il solito Lautaro Martinez, che si regala tre gol e un autogol propiziato in un 6-2 complessivo che lascia poco spazio a repliche e che permette ai nerazzurri di sistemarsi al primo posto per poche ore o per qualche giorno, chissà . Dipenderà dal Milan. Mentre la rimonta è dipesa dai soliti noti. Al 57′ Brozovic riscatta un primo tempo sotto tono e inventa per Lautaro che fa 3-2. Poi il turno di Romelu Lukaku che festeggia la 50esima presenza italiana con il 35esimo gol in Serie A. Nelle prime 50 apparizioni nel massimo campionato italiano, solo Cristiano Ronaldo, Ronaldo, Shevchenko, Milito e Montella hanno segnato più gol del belga che poi esce per un problema muscolare e ‘regala’ l’unica nota stonata della giornata di Antonio Conte.
Per il 6-2 servono il terzo gol di Lautaro e il sigillo definitivo di Hakimi, al quinto gol in campionato e sempre più letale in zona gol. Per l’Inter tante note positive. Non perde contro una neopromossa dal 2018 e conferma il trend positivo di dodici partite. C’è la quarta vittoria consecutiva a San Siro e i nerazzurri non facevano meglio dal dicembre 2018 con Spalletti in panchina. Ma soprattutto c’è un segnale importante lanciato al Milan di Pioli, oggi impegnato contro il Benevento. L’ultima volta che le due milanesi si ritrovarono da prime della classe dopo quindici giornate, era il 2010-11 e alla fine chiusero nei primi due posti. Se l’obiettivo è la Champions, le due squadre possono dirsi soddisfatte. Ma stavolta l’Inter vuole un esito diverso.
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