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L’immagine simbolo è in un certo senso quella di Stephan El Shaarawy che dopo un anno e mezzo di esilio in Cina è tornato nella sua Roma per mettersi in mostra nel calcio italiano e per avvicinare una convocazione per i prossimi Europei. Si infiamma la stagione più inedita della storia del calcio, senza pubblico e con decine di imprevisti mai considerati dietro l’angolo. Un calcio di tamponi, isolamento e silenzio tra gli stadi. Il mese di febbraio consegnerà agli appassionati tanti appuntamenti. Le coppe europee, a partire dal 16 febbraio. La Coppa Italia pronta ad entrare nel vivo con le semifinali dopo sorprese (Roma eliminata) e litigi storici (Lukaku contro Ibrahimovic per anni resterà nell’immaginario collettivo). Oltre ovviamente ad un campionato che vede un gruppone di corazzate dal primo al settimo posto nel giro di soli dieci punti. E sullo sfondo la corsa agli Europei che per l’Italia rappresentano la prima chance di riscatto dopo il disastro Mondiale di due anni e mezzo fa.Â
La sorpresa è che il rinvio di un anno della rassegna continentale ha stravolto ogni certezza del Ct Roberto Mancini che un anno fa parlava di “rosa quasi fatta”. Nel mezzo una pandemia, un calcio diverso ma soprattutto l’occasione per diversi giocatori per mettersi in mostra e cambiare ogni gerarchia predefinita. A partire dalla porta. Stagione sottotono per Sirigu e Meret, esaltante per Audero e Silvestri. E se Donnarumma e Cragno sembrano essere sicuri di una maglia, a chi spetterà il terzo slot tra i pali? Qualche dubbio anche in difesa dove Davide Calabria sta vivendo (in ritardo) la stagione della svolta svolta della sua carriera. Ironia della sorta, il laterale rossonero gioca (seppur in ruoli diversi) sulla fascia dell’altro grande big a rischio esclusione dalla rassegna continentale. Quel Manuel Lazzari che sembra essere quanto Luis Alberto la vera chiave di volta della Lazio di Inzaghi ma che potrebbe essere incompatibile con l’Italia disegnata dal Ct. Aspettando Nicolò Zaniolo (ritorno ad aprile), il ruolo di jolly è ancora vacante. Potrebbe occuparlo Soriano che sta tornando ai livelli di qualche anno fa o Pessina che dopo due mesi di panchina si è preso lo scettro di Gomez sulla trequarti dell’Atalanta. Ancora più intrigante la situazione in attacco. L’intoccabile è Immobile, così come Belotti, nonostante la stagione deludente del suo Torino. Ma a chi affidarsi come terza punta d’emergenza? Male Lasagna, meno bene del solito anche Caputo. La sorpresa che non ti aspetti è Mattia Destro, autore di nove gol in sedici partite con zero rigori calciati. Una seconda giovinezza per il bomber di Ascoli che sembrava essersi smarrito con zero gol in due stagioni e che è tornato a segnare nella stessa squadra che l’ha fatto esordire in Serie A, il Genoa. L’ennesimo tassello di un puzzle di dubbi. Ma a Mancini, siam pronti a scommettere, va benissimo così.
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