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Senza risultati, i record valgono meno. Nel giorno dell’aggancio a Marcello Lippi al secondo posto per numero di panchine alla Juventus (405), Massimiliano Allegri rischia di vedere compromesso il cammino Scudetto della sua squadra. Allo ‘Stadium’ l’Udinese fa l’impresa e batte 1-0 la Vecchia Signora grazie alla rete – ironia della sorte – di un Lautaro. È di Giannetti il gol che permette all’Inter di restare a +7 in classifica, potenzialmente a +10 (c’è la partita con l’Atalanta da recuperare), dopo l’incredibile prova di forza offerta dai nerazzurri a Roma. La Juventus era chiamata a replicare con vigore e determinazione, ma è stata poco cinica nel primo tempo e piuttosto nervosa e inquieta nella ripresa. E nel finale finisce con il farsi dominare fisicamente da un’Udinese robusta e compatta, che trova la prima vittoria del 2024 e sale al quindicesimo posto con 22 punti.
Senza l’infortunato Vlahovic, Allegri ripropone Milik dopo la squalifica e Chiesa da titolare in campionato (per la prima volta dopo quasi due mesi). È proprio il numero 7 bianconero ad ispirare la prima occasione da gol della partita: sponda di testa per la sovrapposizione interna di Cambiaso che cerca il tocco sotto su Okoye, ma il portiere friulano tocca quanto basta per respingere il pallone. La Juventus sembra essere in controllo del gioco, ma l’Udinese passa in vantaggio con un calcio piazzato. Una punizione laterale di Samardzic è deviata da Kristensen prima e Alex Sandro (titolare per la squalifica di Danilo) poi. La palla transita nella zona di Giannetti, che deposita in rete sotto porta. La reazione juventina non si fa attendere. Prima con una conclusione potente ma centrale di Gatti, bloccata agevolmente da Okoye. Poi con un tiro cross di Cambiaso deviato in modo impreciso da Milik da pochi passi. E nel finale di primo tempo sempre con uno spunto del centravanti polacco, autore di un colpo di testa deviato d’istinto da Okoye. Il risultato non cambia e all’intervallo la Juventus riceve anche qualche fischio.
In avvio di ripresa i bianconeri provano ad alzare i ritmi e al 60′ trovano il gol con un colpo di testa di Milik sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Urlo strozzato in gola, però, perché la palla al momento del cross è uscita. L’assistente se ne accorge e sbandiera, con la conferma della tecnologia. Al 61′ Allegri si gioca il primo cambio: fuori uno spaesato Weah, dentro Yildiz. La fretta è cattiva consigliera di una Juventus che dal 65′ in poi crea meno e sembra risentire della pressione. Al 75′ è l’Udinese ad avere una punizione invitante dal limite, ma Lucca col destro calcia male. Al 77′ Allegri richiama in panchina Chiesa, che lascia il posto a Iling Junior. Poi fuori Cambiaso e dentro il giovane Cerri, classe 2003, torre della Next Gen. L’Udinese è la squadra che ha perso più punti (15) a causa di gol subiti negli ultimi 15 minuti di gioco in questo campionato. Ma quella “rabbia e determinazione” invocata da Cioffi nel pre gara sembra essere il manifesto della squadra friulana nel finale. Sta di fatto che l’Udinese vince ogni duello nel recupero, tiene il pallone lontano dall’area e riesce a concedere zero tiri ad una Juventus smaniosa ma senza idee. Dopo cinque successi di fila in campionato, la formazione bianconera ha fatto registrare un solo punto negli ultimi tre match, come non accadeva dall’aprile scorso (quattro in quel caso). Campo libero all’Inter e secondo posto in pericolo. Simone Inzaghi è a +7, con una gara da giocare. Il Milan a -1. L’Udinese invece trova tre punti dove nessuno aveva vinto in questa stagione. Uno scossone salvezza a tutti gli effetti: +3 dal Verona.
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