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Josè Mourinho lo ha definito un “allenamento serio”. Per la Roma lo è sicuramente a quattro giorni dalla finale di Europa League contro il Siviglia. Per la Fiorentina invece è qualcosa in più, un po’ perché l’ultimo atto di Conference League contro il West Ham è ancora lontano (7 giugno) e un po’ perché la voglia di reagire davanti al proprio pubblico dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia è tanta. Quel che è certo è che stasera, alle 18:00, Vincenzo Italiano e Josè Mourinho saranno costretti a rivoluzionare le proprie formazioni. Luka Jovic ha segnato cinque gol in questo campionato, incluso uno nella partita più recente, contro il Torino, ed è destinato a partire titolare al Franchi dopo la prova opaca contro l’Inter. Tra i pali spazio a Terracciano, con Dodò, Milenkovic, Ranieri e Terzic in difesa. Duncan, Mandragora e Barak sono pronti a centrocampo, mentre Kouame e Brekalo agiranno ai lati del serbo ex Real Madrid. Di fronte una Roma sperimentale, costretta a fare rotazioni e ad affidarsi ai ‘bambini’ di Mourinho. Tra questi Keramitsis (che ai pari età viola ha segnato il gol decisivo in finale di Coppa Italia Primavera) e Missori, già in campo contro il Bologna. In porta c’è Svilar, mentre Ibanez e Llorente completeranno la difesa. Poi Bove, Camara e Zalewski, mentre davanti spazio a Solbakken (fuori dalla lista Uefa) ed El Shaarawy a supporto di Andrea Belotti, ancora a secco di gol in campionato.
La Roma ha perso tre delle ultime sei trasferte di Serie A, tante quante quelle accumulate nelle precedenti 14 gare esterne. Segno evidentemente di come la corsa su due fronti non sia stata retta dalla squadra giallorossa, che alla fine ha dato priorità all’Europa. L’impegno con la Fiorentina diventa così quasi un fastidio, un intralcio, un “allenamento serio”, ma che Mourinho è costretto a prendere in considerazione. La Roma non può permettersi figuracce in vista di Budapest sul piano del morale, ma allo stesso tempo a fine maggio la stanchezza è tanta e la voglia di rischiare poca. Per questo Pellegrini, Rui Patricio e Matic sono rimasti a casa con Spinazzola e Dybala. I primi saranno in campo a Budapest, gli altri due invece dovranno essere valutati. L’argentino dall’infortunio di Bergamo ha giocato solo 32′ e avrebbe bisogno di campo per riacquistare il ritmo gara. Nessuna pre tattica quindi per Mourinho in vista della seconda finale europea consecutiva. Ma queste sono le sue partite. E tra un dolorino di troppo e la voglia di vincere, è l’esperienza che assume un ruolo fondamentale.
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