Serie A

Udinese, Pozzo: “Ritorno in Europa un mio desiderio. Tra Serie A e Premier c’è enorme differenza”

Dacia Arena - Foto Matteo.favi CC BY SA 4.0
“Il ritorno in Europa è un mio desiderio: sono consapevole che ci sono parecchie difficoltà, ma abbiamo l’esempio dell’Atalanta che sta facendo un campionato magnifico, stupendo. Questo vuol dire che se riesci a combinare una serie di fattori, con giocatori motivati e di qualità in sintonia con lo staff tecnico e la dirigenza, puoi riuscire a fare grandi cose anche in provincia. Il mio augurio è quello di non fermarmi a cercare una salvezza risicata, ma di tornare in Europa: lo abbiamo fatto in passato e spero che lo faremo ancora”.
Questo l’auspicio di Giampaolo Pozzo, intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento. “È stata una domenica particolare, emozionante – ha proseguito il patron dell’Udinese celebrando la ricorrenza dei 125 anni del club – In provincia non è facile fare calcio ad alti livelli, devi affrontare la concorrenza delle grandi che hanno risorse finanziarie molto più importanti, quindi devi competere con dei giganti. Ma noi siamo qui e ogni anno siamo attenti a tenere i conti in ordine per divertirci, perché questa per la mia famiglia è una passione, non l’attività principale. Una passione che ho da quando ero bambino”.
Sul Napoli di Spalletti: “Luciano può condurre il Napoli alla vittoria dello scudetto. È un allenatore pragmatico, un ottimo tecnico, è partito bene e sta mostrando le sue capacità di gestione della squadra”. Sul delicato tema delle plusvalenze: “Dare un valore a un calciatore è difficile: l’oro ha un prezzo mondiale, mentre per il giocatore è difficile stabilire un prezzo esatto, ci sono diversi fattori che incidono. Bisogna dire che sotto il profilo dei controlli e dei bilanci siamo tra i migliori al mondo, poi si può sempre fare meglio. Certo, se qualcuno vince lo scudetto con 400 o 500 milioni di disavanzo deve mettere i soldi, perché siamo tutti capaci a vincere facendo i debiti”.
Sul tema relativo agli stadi di proprietà: “In Italia tutti gli stadi potrebbero essere rifatti ma ci sono tanti regolamenti da rispettare ed è molto più facile costruire un impianto che superare la burocrazia. Bisogna lavorare su questo. Lo stadio nuovo ci ha dato tanti benefici – ha proseguito il patron dell’Udinese parlando della propria esperienza – Abbiamo aumentato il numero degli spettatori e incrementato le attività. In Italia avremmo bisogno di rifare tanti stadi”. Da quando ha acquistato il Watford, Pozzo ha potuto vedere da vicino come funziona il calcio in Inghilterra. “C’è grande differenza tra Serie A e Premier – ha osservato il dirigente – Non è possibile che in Inghilterra abbiano dieci volte le nostre risorse”.
“Bisogna saper gestire l’aspetto commerciale, dobbiamo imparare ed eventualmente copiare. La Lega A ci sta lavorando, abbiamo capito che siamo in ritardo”. Poi una battuta sul Var: “Devo ringraziare la Figc. Abbiamo iniziato qui gli esperimenti e hanno subito recepito i nostri suggerimenti. Oggi gli arbitraggi vengono gestiti con maggiore equità, si vedono tante correzioni dovute al Var che cambiano la classifica in modo determinante. Almeno abbiamo eliminato le sofferenze legate agli errori materiali”, ha concluso Pozzo.

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