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Nella giornata di domani l’Inter tornerà in campo alla Dacia Arena contro l’Udinese, per disputare il match valevole per il diciannovesimo turno di Serie A 2020/2021. Il tecnico nerazzurro Antonio Conte, nel corso della classica conferenza stampa di vigilia, ha presentato questa delicata sfida con i friulani: “Non bisognerebbe mai affrontare con superficialità nessuna squadra in Serie A, specialmente squadre fisiche e con un’identità come l’Udinese. Hanno giocatori forti in ripartenza e di qualità , abbiamo preparato la gara nel migliore dei modi. Sarà un match duro sotto tutti i punti di vista, possono creare pericoli a chiunque. Juventus? Inevitabile che quando batti squadre forti come la Juventus, abituata ad essere molto forte in Serie A, serve una partita ottima e senza errori. Noi bravi a sfruttare i loro punti deboli e a non commettere troppe sbavature. Abbiamo preso tre punti e capito che siamo sulla strada giusta, ma comunque ne resta tanta da fare. Lavoreremo in modo più duro rispetto a prima”.
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L’allenatore salentino ha ben chiari gli obiettivi di squadra e vuole proseguire su questa strada per tentare il sorpasso ai danni del Milan: “L’Inter per storia e tradizione deve sempre provare a ottenere il massimo e puntare al massimo. Domani si ricomincia, ci sono tre punti in palio e dovremo dare il 110 per cento. Serve la stessa prestazione, serve in tutte le partite. Considero questo campionato con sette squadre che possono giocare per lo scudetto e per un posto in Champions League. Il girone di andata lo ha confermato, indipendentemente dal passo più o meno spedito. Ragioniamo solo e soltanto sull’Udinese, il campionato dà due possibilità e perciò la priorità nostra va all’Udinese. E’ la partita più importante in assoluto”.
Nelle ultime uscite gli attaccanti nerazzurri non hanno segnato molto, favorendo la realizzazione di centrocampisti e difensori, ma Conte non è affatto preoccupato: “Caratteristica delle mie squadre è proprio quella che a segnare non sono solo loro, inevitabile che i due attaccante sono il nostro terminale offensivo, per loro ci sono opportunità e occasioni per fare gol, ma le mie squadre coinvolgono tutti i calciatori. Noi attacchiamo in modo diverso e con uomini diversi, con tutti i reparti. Ho sempre detto che abbiamo dato il via a un percorso e che questo nel tempo ha visto netti miglioramenti, anche nella mentalità , nell’affrontare partite nella giusta maniera. Ora serve una crescita, tecnica e tattica, oltre che di concentrazione, da parte di tutti i calciatori. E tutti, più o meno velocemente, stanno migliorando sotto tutti i punti di vista. In un anno e mezzo i miglioramenti sono stati tanti, alcuni si vedono di più, altri meno, ma io vedo anche nelle battute d’arresto che qualcosa in più a casa lo portiamo sempre. Se vogliamo stare in alto, i margini di errore devono essere minimi. Non ci si può accontentare all’effimero successo quotidiano, pensiamo a portare qualcosa di importante a fine stagione”.
L’Inter attuale, ad alcuni, ricorda la Juventus di dieci anni fa, ma il tecnico pugliese non vuole fare parallelismi: “Non mi piace fare paragoni, ogni percorso è diverso dall’altro, è inevitabile che la nostra crescita passa anche da una convinzione di potercela fare e c’è solo un modo per farlo: il lavoro. Quando non arrivano i risultati, a volte, noi tecnici veniamo messi in discussione. Bisogna certamente fare anche un lavoro psicologico, quando parlo ai miei sanno che lo faccio col cuore in mano. Io non vendo fumo a nessuno. Supercoppa alla Juventus? A noi interessa poco se esaltano i meriti di una o dell’altra. Abbiamo giocato una partita importante sotto tanti punti di vista, la Juve aveva dato risposte importanti anche con diverse assenze e perciò se non giocavamo una partita ottima non avremmo vinto e con merito. Sappiamo quanto c’è stato di nostro e questa è la cosa più importante”.
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