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Luca Gotti ha parlato nella conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Cagliari, diciassettesima giornata del campionato di Serie A 2019/2020. I friulani sono reduci da cinque partite senza vittorie e, soprattutto a causa della zona salvezza distante solo due lunghezze, sono alla ricerca di punti vitali per la propria classifica: “Nel calcio ci sono esigenze precise e la classifica serena permette ai giocatori di esprimersi al meglio. Abbiamo bisogno di punti, la classifica non è buona, ma mancano ancora 23 partite alla fine del campionato e il tempo per migliorare c’è. Domani conta vincere ma se dovessimo perdere domani e poi fare un percorso virtuoso andrebbe bene lo stesso”. Di seguito le altre dichiarazioni rilasciate dal tecnico degli friulani:
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SU UN CAGLIARI ARRABBIATO – “Non ne ho idea. Hanno cambiato dimensione durante la scorsa estate, visto che sono arrivati giocatori importanti. Venivano da 13 risultati utili consecutivi, hanno grande potenzialità e sono sempre stati in fiducia. Parliamo di una squadra molto coraggiosa e le cose stavano andando bene per loro, visto che avevano recuperato risultati nei minuti finali. Con la Lazio è andata all’opposto e questo potrebbe averli riportati un po’ con i piedi per terra”.
SU PUSSETTO E DE PAUL – “Per quel che riguarda il primo si sta avvicinando per avere i 90 minuti nelle gambe. In questa settimana si è sempre allenato e sta migliorando. A Torino è entrato bene ed è l’attaccante che più degli altri può adattarsi anche sull’esterno. De Paul è stato condizionato dall’espulsione alla terza giornata e poi gradualmente il suo ruolo è cambiato. Con Tudor faceva il centrocampista offensivo, adesso gioca più lontano dalla porta: anche questo gli toglie qualcosa dal punto di vista delle statistiche”.
SU OKAKA A SECCO DI GOL – “Come tutti gli attaccanti la componente gol è importante ma non lo vedo condizionato da questo aspetto. Stefano è arrivato, alla soglia dei 30 anni, a una maturità diversa. Se segna o no è meno importante adesso”.
SU JAJALO E SEMA – “Si sono allenati in gruppo e sono recuperati. Quando un giocatore si allena insieme alla squadra sono molto vicini al campo. Entrambi possono essere utilizzati ma devo valutare la loro tenuta dopo un periodo di inattività”.
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