Doveva essere la partita dei dribbling (51 riusciti per entrambe le squadre, meno solo della Lazio) e dei calci piazzati (6 gol a testa da palla da fermo). Fiorentina-Milan 2-1 è stata invece la gara dei rigori parati (tre), degli ex protagonisti (Adli), delle conferme (Pulisic e Gudmundsson) e delle delusioni (Leao). Ma è stato anche il match delle mosse controverse di Paulo Fonseca (sostituiti Leao e Pulisic nel finale) e di quelle indovinate di Raffaele Palladino (Comuzzo e Ranieri promossi), espulso nel finale. Quel che conta è il risultato. La Fiorentina vince convincendo per la prima volta in stagione e sale a 10 punti in classifica. Il Milan frena e resta a quota 11. Al danno, si aggiunge la beffa per gli ospiti che nel post gara perdono per espulsione Theo Hernandez. L’epilogo peggiore per i rossoneri che si presentano alla sosta con qualche certezza in meno.
La prima emozione del match è un episodio da moviola. Al 20′ Theo Hernandez nel tentativo di rinviare tocca il piede di Dodò che cade in area: per l’arbitro Pairetto è calcio di rigore. Dagli undici metri va Moise Kean, uno che al Milan ha già segnato sia con la maglia del Verona che con quella della Juventus, ma i suoi gol contro i rossoneri rimarranno due almeno fino al match di ritorno. L’attaccante dagli undici metri calcia sul palo sinistro, Maignan battezza bene l’angolo e respinge il penalty dell’ex bianconero. Dopo un gol annullato a Kean per fuorigioco, la Fiorentina sblocca il risultato. Merito di un ex come Yacine Adli, pizzicato con ironia ieri in conferenza stampa dal tecnico rossonero Paulo Fonseca: “Mi aspetto che non giochi bene”, aveva scherzato il portoghese. L’algerino invece gioca bene, benissimo. E gli basta una palla giocabile da posizione laterale per trasformarla in una conclusione col destro che si insacca all’altezza del secondo palo. Il Milan reagisce e ha il rigore dell’1-1 dopo un fallo di Ranieri su Morata. Dal dischetto si presenta Theo Hernandez, ma De Gea inizia il suo show ipnotizzando l’esterno francese.
Al 54′, dopo un altro gol annullato a Kean, il Milan ha un’altra occasione su rigore. Stavolta è Gabbia ad anticipare Kean in area, l’attaccante non è un difensore e si vede: il tocco è in ritardo e non sfugge a Pairetto che concede il penalty. Stavolta è Abraham a prendersi la responsabilità, ma il risultato non cambia: De Gea dagli undici metri però è insuperabile e neutralizza il quattordicesimo rigore in carriera. Per far cadere il muro del portierone spagnolo serve l’intuizione di un singolo. E nel caso del Milan non può che essere frutto del genio di Pulisic, autore del sesto gol stagionale con una volée in area che non lascia scampo all’estremo difensore viola. Tutto da rifare per la Fiorentina, ma il Milan è in vena di errori e al 73′ ne commette uno fatale: su rinvio del portiere, Tomori perde il duello con Kean che serve Gudmundsson: al resto pensa l’islandese che controlla e nel giro di un secondo calcia in rete superando Maignan. Una beffa per il Milan e Paulo Fonseca, che pochi istanti prima aveva sostituito Leao con Okafor. L’esterno portoghese andrà in nazionale con un solo gol segnato, dopo che aveva sempre trovato la rete negli ultimi tre precedenti con i viola. All’82’ Fonseca richiama in panchina anche Pulisic (che non la prende benissimo) per inserire Chukwueze. Quest’ultimo ci prova all’86’, ma De Gea è attento. L’ultima occasione è della Fiorentina: Moise Kean lascia partire un siluro col destro, ma colpisce traversa e riga piena. Una maledizione per l’attaccante, fresco di convocazione in nazionale. Con i tre punti – e una prova da 7 in pagella nonostante il rigore sbagliato – può sorridere anche lui.