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Un primo indizio per comprendere la Roma post pausa, lo offrirà il tampone della verità di lunedì. Edin Dzeko è già al nono giorno di isolamento dopo la positività riscontrata lo scorso 6 novembre e da lunedì dovrà risultare negativo due volte prima di sottoporsi all’idoneità e poter tornare in campo. Senza di lui la squadra di Fonseca ha vinto e convinto contro il Genoa in un 3-1 che porta la firma di Mkhitaryan, chiamato agli straordinari non solo in fase di costruzione ma anche in zona gol, con la complicità di un Borja Mayoral poco ispirato. Insomma, per quanto Fonseca continui a ribadire la volontà di non snaturarsi con o senza il bosniaco, il volto dei giallorossi domenica sarà dettato sostanzialmente dall’esito dei prossimi tamponi. All’orizzonte c’è il Parma all’Olimpico ma soprattutto la possibilità di fare un balzo in classifica inaspettato alla vigilia di un campionato iniziato col cambio di proprietà, col 3-0 a tavolino contro l’Hellas Verona e con le voci di un ribaltone in panchina ai danni di Paulo Fonseca. Oggi l’allenatore portoghese è riuscito ancora una volta a regalare un’identità di gioco alla sua squadra con un Pedro in più che regala giocate di classe (tre gol) e macina chilometri (11.093 contro il Genoa). L’ex Barcellona è senza ombra di dubbio il calciatore più importante di questo avvio di stagione giallorossa. Con lui Mkhitaryan, Dzeko e anche quel Leonardo Spinazzola che è la vera sorpresa della stagione e forse il migliore per rendimento nel campionato nel suo ruolo. L’esterno azzurro corre verso il recupero in vista del Parma con la consapevolezza di un’alternativa in più, quel Calafiori, tornato dall’isolamento dopo i ventuno giorni previsti dal Ministero. Con lui anche Amadou Diawara, pronto a contendere il posto da titolare a centrocampo a Pellegrini, positivo al coronavirus proprio nel momento in cui sembrava perfettamente a suo agio in mezzo al campo. Oltre all’azzurro e il bosniaco, sono positivi anche Kumbulla, Fazio, Santon e i baby Zalewski e Boer. Ma dove può arrivare questa Roma? La linea l’ha tracciata Gianluca Mancini, uno che sembra sempre più vicino a ricoprire il ruolo da leader: “Il nostro obiettivo è restare tra le prime quattro e giocarci la qualificazione alla Champions, in un campionato così bisogna stare sul pezzo e restare concentrati“. Insomma, guai avere rimpianti. Intanto, prosegue la ristrutturazione societaria di Dan e Ryan Friedkin. La priorità è il nuovo direttore sportivo. La carica non dovrebbe essere affidata a Petrachi (il 26 novembre la seconda udienza) mentre diminuiscono le chance di Campos. Chi attende un riferimento tecnico in società è Paulo Fonseca: “Abbiamo bisogno di un ds“, ha detto svariate volte in conferenza. La sensazione è che non dovrà aspettare molto.
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