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Traccia, svolgimento, voto. La prima l’ha disegnata Paulo Fonseca nel corso della conferenza stampa della vigilia di Roma-Fiorentina con la lezione sulle differenze tra identità di gioco e strategia: quest’ultima può cambiare, la prima mai. E nella pesantissima vittoria per 1-0 sul Genoa, è andata proprio così. Con una Roma camaleontica, capace di cambiare interpreti e ruoli. Torna Smalling ma non sul centrodestra come a Firenze, bensì al centro per chiudere la profondità a Destro con Cristante a lato. Svolgimento: Destro chiuso in due occasioni lanciato a rete, Cristante preciso anche sulla fascia a regalare qualità ad una costruzione dal basso che nel secondo tempo è stata sacrificata a causa del pressing alto degli uomini di Ballardini. In conferenza stampa, Fonseca lo aveva detto, si aspettava un Genoa aggressivo e la strategia è cambiata di conseguenza. Non c’è Veretout ma nemmeno il doppio mediano bensì Pellegrini arretrato e inquadrato pienamente nel ruolo di alter ego del francese.
La Roma fa turn over e vince, lo fa col suo uomo più in forma. Quel Gianluca Mancini che fa dello stacco aereo (6 gol su undici di testa) il suo punto di forza. Dopo l’assist di Firenze, c’è il gol decisivo con un colpo di testa che non lascia scampo né a Masiello e né a Marchetti. Non riesce lo scherzetto da ex ai tanti genoani in campo con un passato in giallorosso: Strootman sotto tono, Zappacosta luci e ombre, Destro chiuso da Smalling. Stanca per i tanti impegni (“Non è umano”, ha detto Fonseca in conferenza) e costretta a procedere col turn over, la Roma si porta a quota cinquanta punti in classifica e punta l’impegno di Europa League contro lo Shakhtar Donetsk. L’ex Fonseca insegue la qualificazione e tornerà ad affidarsi a Mkhitaryan e Spinazzola (oggi a riposo) ma non ancora a Dzeko. Toccherà nuovamente a Borja Mayoral (oggi sotto tono), bomber di Coppa che può credere anche alla classifica cannonieri del torneo dall’alto dei suoi cinque gol, due in meno dei migliori marcatori Pizzi e Yazici. Sognare non costa nulla, soprattutto con questo pragmatismo. Intanto, il voto contro il Genoa è alto.
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