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Il nuovo allenatore del Torino, Davide Nicola, si è presentato in conferenza stampa ai nuovi tifosi. Un ritorno a casa, visto il passato granata da calciatore e l’ottimo rapporto con il presidente Urbano Cairo. La squadra che si trova è in piena difficoltà , ricopre il penultimo posto in classifica e ha appena perso una pedina importante come Meité, andato al Milan. Ma Nicola non si scoraggia e afferma: «La prima cosa che ho detto ai ragazzi è che voglio costruire un gruppo di uomini con relazioni schiette, produttive ed educate, altrimenti non si va oltre le difficoltà . Dobbiamo lavorare in armonia, non spetta a me giudicare quello che è stato fatto prima, devo lavorare sulle priorità per poter esprimere un certo tipo di calcio, ma il gruppo per me è fondamentale, i risultati sono una conseguenza delle relazioni oltre che delle prestazioni che vanno fornite con equilibrio e senza paura. Abbiamo la consapevolezza che 13 punti sono pochi, ma ora abbiamo iniziato un cammino nuovo, abbiamo davanti 20 partite per costruire un percorso che ci porti alla salvezza, è chiaro che il club ha ambizioni, così come le hanno i calciatori, ma bisogna essere coscienti della realtà che si vive».
Il problema principale del Torino è la gestione del vantaggio. I granata hanno perso ben 23 punti da situazioni favorevoli, che li vedrebbero ad ambire a obiettivi più alti. I giocatori infatti andavano in difficoltà una volta che l’avversario aumentava i giri offensivi per recuperare il risultato. Proprio sulla gestione delle partite Nicola afferma: «I giocatori non devono avere paura di sbagliare, ma devono seguire i principi che sto impartendo. Credo ciecamente in questi ragazzi e dobbiamo dimostrare determinate cose. Per me si tratta di una sfida. Tre giorni di allenamenti sono troppo pochi per poter dare un’impronta definitiva, ma possono essere sufficienti per dare delle indicazioni alla squadra e chiarire verso quale direzione si deve lavorare. Sono molto preciso in questo, per me ogni partita e’ importante e nasconde delle difficoltà . Mi aspetto che i ragazzi seguano gli obiettivi che ci poniamo con la stessa passione e lo stesso entusiasmo che metto io».
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