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Alla vigilia del monday night del ventesimo turno del campionato di Serie A, in programma domani sera allo stadio Olimpico tra Torino e Milan, Sinisa Mihajlovic è intervenuto in conferenza stampa in compagnia di Marco Benassi ed Emiliano Moretti. Si tratterà del terzo confronto in stagione tra le due squadre, dopo i due vinti a San Siro dall’undici di Vincenzo Montella: il primo nella sfida emozionante dello scorso 21 agosto, finita 3-2 con calcio di rigore fallito in pieno recupero da Andrea Belotti; il secondo quello di appena tre giorni fa, valevole per gli ottavi di finale di Coppa Italia, conclusosi per 2-1 con fulminea rimonta rossonera firmata Kucka e Bonaventura.
Il tecnico serbo è apparso, come sempre, determinato: “Noi non siamo morti, è sicuro e lo dimostreremo domani. Spero che la partita di coppa abbia fatto capire ai ragazzi che il Milan si può battere e cosa non bisogna fare per vincere. Abbiamo perso due partite con loro che potevamo pareggiare, se non vincere. Fisicamente stiamo bene, ma siamo in una fase particolare e abbiamo bisogno di qualche risultato per il morale, per stupire e rilanciarci in campionato. Spero che i ragazzi abbiano voglia di rivincita”.
“Abbiamo preparato la partita per vincere. Fino ad oggi il Torino ha dimostrato, tranne che con il Napoli, di potersela giocare contro tutte le grandi. Abbiamo la nostra fisionomia di gioco e la nostra personalità, dobbiamo giocare come sappiamo, senza troppi pensieri per la testa. Il girone d’andata è stato abbastanza buono, ma dobbiamo crescere molto in convinzione e capacità di chiudere le partite. Lotteremo fino in fondo per l’Europa, ma abbiamo bisogno di vincere qualche scontro diretto e smetterla di buttare all’aria dei punti alla nostra portata. Fino ad adesso abbiamo alzato l’asticella a parole, ora dobbiamo farlo coi fatti. L’avversario domani ci metterà in difficoltà, noi però non dobbiamo pensare solo a difendere, ma a giocare come sappiamo e pensare sempre positivo, non essere condizionati dal risultato, positivo o negativo che sia. La personalità non si può allenare, gli attributi ce li hai o non ce li hai, non si comprano al supermercato. Bisogna portare a casa i risultati che ti meriti per quello che hai messo sul campo. Dobbiamo gestire meglio certe situazioni durante i 90 minuti. Ci sta che una squadra come il Milan ti metta sotto pressione: dobbiamo rimanere lucidi, concentrati e rispettare i compiti di ognuno senza ansia o paura. Bisogna tenere palla, prendere qualche fallo e far passare le sfuriate di quei 10-15 minuti. Abbiamo anche noi giocatori di esperienza, per cui dobbiamo migliorare nella convinzione dei nostri mezzi”.
Sul probabile schieramento: “Castan ha una elongazione e dovrà stare fuori 15-20 giorni. Iago ha ripreso ad allenarsi, vediamo oggi nella rifinitura se potrà essere utilizzato o no. Non ci spaventa giocare 3 partite in 7 giorni, abbiamo fatto vedere anche ai ragazzi i dati della partita contro il Milan e fisicamente siamo stati superiori a loro, per cui non abbiamo problemi da questo punto di vista. Cercherò di cambiare il meno possibile”.
Sugli avversari: “Il Milan è una squadra più attrezzata di noi, come tutte quelle che ci stanno davanti, Atalanta a parte. In campo andiamo in 11, sperando di rimanere in 11: possiamo cambiare solo tre giocatori, per cui sono sicuro che chi andrà in campo farà del suo meglio. Iturbe non gioca da tanto tempo, ha 55 minuti nelle gambe, se recuperiamo anche Iago siamo a posto”.
Sul mercato: “La società sa cosa serve a questa squadra, ma noi dobbiamo essere bravi a rimanere attaccati al carro e poi vedremo”.
Sul neo-acquisto Iturbe: “Iturbe fino a quando è stato in campo ha fatto quello che mi aspettavo da lui. Fino a due anni fa era un uomo mercato, ora deve ritrovare la voglia di giocare e di sentirsi importante e non essere messo sotto processo ogni partita. Io lo aiuterò ma poi sta a lui. È un giocatore con caratteristiche diverse dagli altri miei attaccanti, ha corsa, gamba e tecnica, si è visto nell’azione del gol a Milano. Deve giocare con la testa e sacrificarsi anche in fase difensiva, ma quando ha la palla può fare la differenza. Deve sfruttare i momenti per essere decisivo”.
Su Carlao: “E’ un difensore mancino, bravo tecnicamente, abbastanza veloce. Dobbiamo fargli capire il calcio italiano e cosa voglio dai miei centrali. Ci vorrà un po’ di tempo, ma è un giocatore che può fare bene in questa squadra. Rossettini e Moretti hanno fatto bene per cui non avevo la necessità di buttarlo dentro subito. Lui continuerà a lavorare e vedremo quanto in fretta imparerà. Dipende da lui e da chi gioca se continua a fare bene”.
Infine, una considerazione su Ajeti e Padelli: “Non hanno giocato in coppa perché volevo far giocare la squadra migliore. Ajeti è stato infortunato per un periodo e poi l’ho già detto in passato: le occasioni le hanno avute tutti, qualcuno l’ha sfruttata al meglio, altri no. Contro il Milan mi servivano i migliori”.