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“E’ stato il periodo più bello della mia vita, abbiamo fatto grandi cose. Ringrazierò per sempre tutto l’ambiente, è stato magnifico”. Si prepara alla sfida da ex Ivan Juric, attuale tecnico del Torino, e pronto a sfidare il Verona, la sua vecchia squadra ora guidata dall’amico Tudor: “Allena da dieci anni, lui è mio fratello. Condividiamo tante cose, sono strafelice di ciò che sta facendo: il progetto continua, è una cosa bellissima. E’ un tecnico di qualità , ma la vita è dura e a volte va bene e a volte no”. Sulle condizioni di Bremer e Djidji: “Hanno fatto passi in avanti, oggi faremo altra verifica. Mi auguro che stiano bene entrambi“.
Sulle differenze tra le due piazze: “Il Toro ha una storia che ti fa innamorare, è una storia particolare anche per la tragedia che ha avuto. E’ una società molto importante. Al Verona c’è un grande sentimento, mi sono trovato benissimo perché i veneti sono speciali: hanno grande attaccamento alle tradizioni e alla squadra, sentono loro l’Hellas. Ora loro hanno 15-20 mila persone alle partite, noi 6-7. Qua ci sono le scorie del passato e ci vuole di più per far tornare i tifosi allo stadio. Ringrazio quelli che vengono, ci danno sostegno, ma non c’è l’entusiasmo che avevo a Verona”.
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