Serie A

Torino, Cairo: “Non sono uno che si accontenta, ma bisogna apprezzare ciò che si ha”

Urbano Cairo - Foto Sportface

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, intervistato da ‘Tutti Convocati’ in onda su ‘Radio 24’, ha fatto un piccolo bilancio dei suoi 15 alla guida del club granata: “I ricordi più belli? La prima promozione, la cavalcata in Europa con Ventura, la bella stagione con Mihajlovic e il settimo posto con Mazzarri. Senza contare quanto fatto con le giovanili e la rinascita del Filadelfia. Altri presidenti hanno trovato un centro sportivo bellissimo, io ho trovato le macerie, letteralmente. Alla mia presidenza ho dato un 7. Sono cinque anni che arriviamo nella parte sinistra della classifica, che e’ quello che i tifosi mi chiedevano. Io non sono uno che si accontenta, ma bisogna anche apprezzare quello che si ha”.

“Sicuramente l’Atalanta e’ un esempio, ma anche per merito di Gasperini, che in passato e’ stato anche molto vicino a noi. Dal 2013/14 fino all’anno scorso, quando abbiamo avuto una stagione tremenda, anche noi siamo stati un modello. Giampaolo porta un elemento di novita’, nella voglia di proporre gioco, allo stile del Torino che pero’ non verra’ snaturato, visto che il suo gioco prevede un recupero del pallone feroce”, ha proseguito il numero uno della società piemontese.

Cairo, poi, ha toccato diversi punti tra passato, presente e futuro: “Dobbiamo supportare lui e la squadra in tutto. Vagnati? E’ un giovane ds che conosce bene il calcio e che mi sta piacendo moltissimo. Cosa vorrei per il futuro del calcio? Rivedere gli stadi pieni, ma e’ giusto stare molto attenti adesso perché la salute e’ ha la priorità. Gli stadi devono essere riparti in totale sicurezza, magari a capienza ridotta. Non ero d’accordo con la ripresa del campionato, ma poi mi sono ricreduto. Era giusto riprendere e dare continuità a un campionato, adesso e’ giusto riaprire gli stadi, ma con grandissima attenzione. Il presidente Dal Pino sta facendo molto bene nella ricerca di nuovi partner. Rendiamoci conto che in passato abbiamo fatto degli errori, mettiamoci in mano a chi ha dei principi di managerialità importanti. Nel 2012 la Serie A era il secondo campionato ora e’ il quinto a parità con la Ligue 1. Ci hanno sopravanzato Liga e Bundesliga. Gli altri hanno lavorato meglio di noi, qualcosa va fatto”.

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