“Io sono contento, ma non sono soddisfatto al 100%. La partenza bruciante con la promozione in A andò oltre le aspettative. Quando ti sopravvaluti però paghi e noi vivemmo un periodo buio: tre anni di A senza infamia né lode, e poi la B annaspando per lo shock. Però, dal nostro ritorno in A, abbiamo fatto ciò che ci chiedono i tifosi: restituire onore al Toro, tornare stabilmente sulla sinistra della classifica, rifare il Filadelfia. Se è rinato mi prendo parte dei meriti: i tifosi lo volevano da 20 anni, ora c’è”. Queste le dichiarazioni di Urbano Cairo, presidente del Torino, in una intervista concessa a ‘La Repubblica’, in merito al bilancio della stagione e della sua presidenza. “Rimanere altri 15 anni a Torino? Non esageriamo, sono molto legato al Toro ma non voglio restare a vita – ha continuato il patron granata – Ho ricevuto il Toro dal fallimento; ora è sano, con giocatori di proprietà, il vivaio, le strutture e la storia unica. Quando lascerò, lo cederò a chi potrà fare meglio di me“.
Torino, Cairo: “Non resterò a vita, cederò il club a chi potrà fare meglio di me”
Urbano Cairo - Foto Antonio Fraioli