“Sono contento di Juric. È un allenatore che ha grandi capacità e qualità che dato alla squadra un gioco, un modo di stare in campo e una capacità di stare alti, vedo che i ragazzi lo seguono molto e lui ha le idee chiare. Sta facendo veramente un buon lavoro, secondo me abbiamo qualche punto in meno di quelli che potevamo avere, però quando non li hai vuol dire che qualcosa è mancato e dobbiamo lavorare su questo qualcosa”. Queste le parole del presidente del Torino, Urbano Cairo, intervistato da Radio Deejay: “Jurici? La franchezza in un rapporto educato è giusta. Lui è arrivato in una situazione non brillante della squadra. Era giusto fare qualcosa di affine al gioco che porta e quindi era giusto che si facesse sentire. Io preferisco chi mi dice le cose quando si è in tempo per intervenire a chi si lamenta dopo, quindi da questo punto di vista l’ho apprezzato”. Cairo ha poi parlato delle difficoltà del Covid: “Anche io ho avuto problemi economici come tutti perché si erano fatti investimenti nel 2019 ipotizzando di andare avanti in un modo normale, ma che poi normale non è stato. Il covid è stato uno tsunami che ha messo in difficoltà un po’ tutti a parte qualche eccezione. Non è una cosa italiana ma di tutto il calcio europeo. Dobbiamo ragionare e far qualcosa per immettere liquidità nel sistema calcio. C’era l’ipotesi fondi, che secondo me è ancora attuale, per aiutare il sistema a fare quelle cose che non abbiamo ancora fatto come stadi e investimenti nei settori giovanili, poi quando sarà il momento ci riprenderemo quel 10% che eventualmente venderemo ai fondi. Non bisogna aver paura di fare delle cose non convenzionali che sono utili e fondamentali in un momento in cui è giusto far ripartire il calcio. Le proprietà non hanno queste risorse perché molte aziende hanno avuto a loro volta problemi legati al Covid. Sarebbe un’ipotesi intelligente e magari anche temporanea”.
Conclusione finale sul suo acquisto della società: “Se mi sono pentito di aver preso il Toro? No, mai. Sono contento di aver fatto quella scelta, pesò in essa mia mamma, grande tifosa granata. Il Toro è stata una squadra che mi ha fatto battere il cuore, è una squadra che ha i miei stessi valori, quelli di non mollare mai nella vita”.