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Una continua montagna russa: così si potrebbero sintetizzare le ultime tre stagioni di Sandro Tonali. Un arrivo in Serie A da protagonista con il Brescia, senza soffrire il salto di categoria, nonostante una stagione di squadra ben al di sotto delle aspettative, che non gli ha precluso la possibilità guadagnarsi subito un posto in nazionale con Mancini che, in caso di Europeo non rinviato causa Covid, lo avrebbe sicuramente inserito tra i 23 convocati. Invece proprio il Covid ha frenato Tonali nel momento più importante della sua carriera, quello del passaggio al Milan, la sua squadra del cuore. Una ripresa fisica difficile dopo aver contratto il virus, più il non trovarsi a proprio agio nel centrocampo a due di Pioli, per lui abituato da sempre con una mediana a tre, avevano portato tanti addetti ai lavori a sminuire il valore di un giocatore, arrivato a tanto così dal ritorno a Brescia. Invece il Milan ha scommesso su di lui e mai più scelta fu azzeccata per il club. Il Tonali visto in questo 2021-22 è l’upgrade del giocatore già ammirato in passato: alla solita capacità tecnica si sono aggiunti evidenti miglioramenti fisici e soprattutto caratteriali che gli hanno permesso di diventare un punto fisso del centrocampo del Milan e ritrovare il treno nazionale perso per Euro2020. C’era anche lui nella disfatta contro la Macedonia del Nord – subentrando nella ripresa –ma soprattutto era in campo nell’amichevole contro la Turchia, dove si è confermato tra i migliori in campo. Una prestazione che non è passata inosservata al Ct Mancini, che sembra orientato a puntare in maniera più convinta sul ragazzo anche per l’immediato futuro, che per l’Italia significa rinnovamento.
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