Champions League

Titolari in Serie A, rotazioni in Champions League: la scelta dell’Inter è stata chiara

Lautaro e Thuram
Lautaro e Thuram, Inter - Foto LiveMedia/Tiziano Ballabio

Una scelta chiara, netta e ragionata. Erano tre gli obiettivi dell’Inter, di Simone Inzaghi e della società per il girone di Champions League: passarlo, qualificarsi al Mondiale per Club, cercare di sfruttare tutta la rosa e non disperdere energie in vista del campionato. E l’Inter ha eseguito alla perfezione il copione. Certo il secondo posto con 12 punti conquistati, alla pari con la Real Sociedad ma con una differenza reti peggiore, fa un po’ storcere il naso soprattutto perché lunedì dall’urna uscirà una corazzata europea. Ma l’Inter lo aveva messo in preventivo: a febbraio/marzo sarà un’altra storia. Un altro momento della stagione.

E poi c’è una cosa ben chiara che evince nettamente dalle scelte di Simone Inzaghi: il vero obiettivo di quest’anno è lo Scudetto, il ventesimo della storia nerazzurra che porterebbe alla seconda stella. L’Inter ha una coppia d’attacco formidabile, Lautaro Martinez e Thuram stanno facendo sfracelli e i numeri non mentono mai: in queste prime quindici partite di Serie A l’argentino e il francese sono partiti insieme titolari dal primo minuto in quattordici occasioni (l’unica con Lautaro in panchina è stata Salernitana-Inter dove poi l’argentino è entrato e ha fatto tripletta). In Champions League invece, su sei partite, solamente in Inter-Benfica la coppia è stata proposta come titolare. Negli altri cinque incontri hanno giocato Sanchez o Arnautovic dal primo minuto o anche tutti e due. Per non parlare del centrocampo dove, a ruota, hanno rifiatato tutti: Frattesi spesso titolare, Asllani idem e a Lisbona con il Benfica si è visto anche Klaassen. Insomma la Champions League, in questi mesi autunnali, è stata un po’ accantonata.

E nonostante tutto lo status europeo dell’Inter è cresciuto: terza qualificazione di fila agli ottavi di finale (Conte e Spalletti nelle tre occasioni fallirono sempre), una succulenta qualificazione al Mondiale per Club del 2025 e girone anche da imbattuto. L’Inter sino a febbraio adesso vuole pensare solo alla Serie A e alla lotta, testa a testa, con la Juventus di Massimiliano Allegri. Che non gioca le Coppe ed ogni settimana che passa ne trarrà beneficio. “Dobbiamo arrivare a giugno nelle migliori condizioni”, ha detto Inzaghi ieri alla fine della partita giustificando le sue scelte. Lo sguardo è a lungo termine, i trofei non si vincono a dicembre. E Inzaghi sembra averlo imparato dopo la delusione di due anni fa e le dodici sconfitte in campionato dello scorso anno, anche per via del doppio confronto.

L’Inter ha una rosa profonda e adeguata per giocare bene dovunque e comunque, tranne in attacco. Dove la forbice tra la coppia titolare (Lautaro Martinez e Thuram) e le due riserve (Sanchez e Arnautovic) è abbastanza ampia e palese. Ed è soprattutto per questo che essersi qualificati agli ottavi senza aver spremuto l’argentino e il francese è una nota di merito, non di demerito. Il resto, come sempre, sarà il tempo a dirci se è stata la scelta giusta o meno. Ma le scelte in casa Inter sono evidenti.

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