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Doveva essere la serata di Romelu Lukaku, nel bene e nel male, invece è tanto rumore per nulla, anche letteralmente. Già, perché una Roma inconsistente e provinciale lo lascia in balia dei fischi, che non superano il limite e non sfociano in qualcosa di peggio, e lo costringe a una prestazione triste, chiuso dalla difesa dell’Inter e con pochissimi palloni a disposizione. E alla fine, per il belga c’è anche da fare i conti con la sconfitta, targata peraltro da un gol di Marcus Thuram, che chiude un cerchio: lui che esulta come Romelu, facendo anche un po’ indisporre Lautaro, segna questa sera e dimostra di essere il presente e il futuro dei nerazzurri, ritrascinati dalla sua zampata a dieci minuti dalla fine in vetta alla classifica.
Juventus messa dietro, Milan che rimarrà dietro in ogni caso, nuova euforia per una squadra che con cinismo e autorevolezza si prende una vittoria di peso, in una partita dominata con tante occasioni, due traverse, poi forse il gol che arriva quando il ritmo e la cattiveria era un po’ calata e sembrava poter arrivare un pareggio ingiusto per quanto visto. La squadra di Mourinho, squalificato, gioca invece in modo davvero rinunciatario e punta allo 0-0, prendendo gol forse nel momento migliore: dopo alcune vittorie di fila, ecco uno stop che ci può stare nella sostanza, ma non troppo nella forma, perché è l’ennesimo passo falso in un big match (dodici conclusioni subite e zero tentate nel primo tempo fa riflettere) e la classifica, in ottica Champions, resta un po’ deficitaria.
LA PARTITA – All’8’ la prima di tante occasioni per gli uomini di Inzaghi. Merito di Calhanoglu che da posizione defilata lascia partire un destro che si stampa sulla traversa. Le statistiche del primo tempo sono eloquenti: zero tiri dei giallorossi, contro i dodici dei nerazzurri. I più pericolosi sono quelli di Thuram e Dimarco. Dopo un cross di Dumfries, l’attaccante francese al 15’ devia sottomisura, ma Rui Patricio con i piedi è decisivo. Un minuto dopo Barella premia la sovrapposizione di Dimarco che con l’esterno mancino spedisce largo. La Roma fatica a costruire gioco. Nei primi 45’ sono solo nove i passaggi riusciti sulla trequarti avversaria, contro i 96 dell’Inter a ridosso dell’area giallorossa. Ad inizio ripresa l’Inter cambia l’ammonito Pavard con Darmian e sfiora subito il gol. Calhanoglu crossa su punizione, Thuram sbuca in area e di testa manda alto. Al 66’ la prima chance della Roma. Cristante si fa largo in area e svetta più in alto di tutti su una palla a campanile, ma sul suo colpo di testa Sommer è attento. Sul ribaltamento di fronte l’Inter è pericolosa: Mkhitaryan calcia, Mancini devia e per poco non inganna Rui Patricio. L’Inter fa la partita con il 64% del possesso, ma Inzaghi toglie due fonti del gioco come Mkhitaryan e Calhanoglu. Meno qualità in campo, ma all’81’ l’Inter colpisce. Dimarco trova spazio a sinistra e crossa in area, Thuram sfugge via a Llorente e deposita in rete da due passi. La Roma si sbilancia con Belotti e Azmoun in campo, ma loro, come Lukaku, toccano pochi palloni. Ed è l’Inter a sfiorare il raddoppio con un destro di Carlos Augusto che termina la sua corsa sulla traversa. La squadra di Inzaghi sale a quota 25 e sorpassa la Juventus. La Roma, dopo tre vittorie consecutive, si ferma a 14.
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