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Con Correa e Lautaro a mezzo servizio, Sensi infortunato dopo dieci minuti e con una difesa orfana di Bastoni, l’Inter di Simone Inzaghi deve rinunciare al punteggio pieno in classifica e resta a 7 punti dopo tre giornate. Un tabù confermato per Simone Inzaghi che non ha mai vinto le prime tre giornate di campionato in carriera da allenatore e deve rinviare i festeggiamenti della 200esima panchina in Serie A. Al Ferraris finisce 2-2 contro la Sampdoria che guadagna il secondo punto della stagione, con una prestazione ordinata e solida. Ma i rimpianti sono tanti per l’Inter che spreca e concede poco. Apre Dimarco che sigla la rete dell’1-0 con un grande calcio di punizione col mancino dal limite. Ma la Sampdoria reagisce e trova il pareggio con Yoshida che sfrutta una deviazione da pochi passi di Dzeko. La squadra nerazzurra sa reagire e lo fa con i due leader: Barella si scatena e serve l’assist per il 2-1 al volo di Lautaro Martinez. La rete del pareggio però è un’altra magia, stavolta di Augello che fissa il parziale sul 2-2 e firma i primi due gol della stagione di una Samp rimasta a secco nelle prime due apparizioni.
Al contrario, l’Inter ha sempre trovato il gol nelle ultime 22 partite di campionato. Con gli attaccanti a mezzo servizio (un tempo a testa per Correa e Lautaro), Simone Inzaghi può essere soddisfatto del reparto offensivo, con l’eccezione di Edin Dzeko apparso meno nel vivo del gioco rispetto al match contro il Genoa. E come il bosniaco, non punge nemmeno Calhanoglu contro una Sampdoria che si conferma scoglio difficile da superare per i nerazzurri che in difesa non sono apparsi irresistibili. Positiva la prova dell’arbitro Daniele Orsato, al ritorno in una partita dell’Inter dopo le polemiche legate all’episodio del fallo di Pjanic del 2018: l’unico dubbio è la punizione iniziale da cui è nata la punizione di Dimarco. Ma nel complesso il ritorno è da promozione.
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