Serie A

Steven Zhang, anche Corte d’Appello Milano dà ragione ai creditori: riconosciuta causa su 320 milioni da pagare

Steven Zhang
Steven Zhang - Foto Marco Iacobucci / IPA

Anche in Italia è stata riconosciuta la causa che costringe Steven Zhang a pagare oltre 320 milioni a China Construction Bank. La sentenza di Hong Kong è valida pure per la Corte d’Appello di Milano, che ha accolto il ricorso presentato dall’istituto di credito cinese anche nel paese in cui il figlio del patron di Suning, Jindong, è presidente dell’Inter. Proprio nel paese asiatico, presso la Corte suprema, Zhang era stato obbligato a restituire 255 milioni con un tasso di interesse del 13% alla banca cinese e secondo il giudice del Tribunale dell’ex protettorato inglese questi soldi, a partire dal 16 settembre scorso, non sarebbero mai stati restituiti. Va ricordato che l’Inter è totalmente estranea alla vicenda, che riguarda esclusivamente il suo presidente per questioni extra-calcistiche.

Come riporta La Repubblica, in questo modo la Corte d’Appello di Milano ha stabilito la propria competenza territoriale a decidere, proprio perché Zhang è presidente del club italiano dell’Inter: “Tale circostanza, che ovviamente implica la proprietà delle relative quote societarie, appare sufficiente per ritenere correttamente radicata avanti a questa autorità giudiziaria l’azione”, spiegano i giudici nel dar torto agli avvocati di Zhang, che avevano parlato di “macroscopiche anomalie” presenti nella sentenza straniera. La corte milanese, però, riconosce come la banca cinese non abbia “indicato né quali beni del resistente intende aggredire, né ove, in ipotesi, detti beni si trovino”. In sostanza, le azioni dell’Inter, di cui la famiglia Zhang è proprietaria indirettamente, e che sono in pegno a Oaktree come garanzia di un prestito da 275 milioni che scadrà a maggio e non pare prossimo al rinnovo, non sono attualmente a rischio, in quanto mai indicati dalla banca cinese creditrice come possibile fonte del risarcimento.

Con questa sentenza italiana, a ogni modo, la China Construction Bank potrà provare ad aggredire i beni di Steven Zhang in Italia, seppur con tempi molto lunghi. Non solo: la banca cinese, presso i tribunali, da tempo chiede anche all’Inter di riconoscere al suo presidente uno stipendio, così da poterlo poi pignorare, ma al pari di tutti i precedenti presidenti interisti, non è previsto alcun emolumento per la carica. Prossima sentenza a Milano il 10 aprile: potrebbe arrivare la sentenza.

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