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La solita Inter, la solita vittoria. Non è una squadra spumeggiante perché è ormai chiaro che non è così che si vincono i campionati, specie la Serie A, nel calcio di oggi. Quella di scena a Bologna, come del resto quasi sempre in questa stagione, è una squadra che volutamente tiene il profilo basso, che con umiltà si pone sullo stesso piano di avversarie meno blasonate e che gioca con un tasso di concentrazione e uno spirito di sacrificio che sembrano proprio essere gli stessi di quella prima Juventus targata Conte. E come quella Juventus, quest’Inter si avvicina sempre più a cogliere i frutti del lavoro del tecnico leccese, visto che lo scudetto è sempre più vicino, anche in virtù dei continui passi falsi delle avversarie.
Il Milan pareggia, la Juventus pareggia e l’Inter, che ha potuto guardare e assimilare quanto fatto dalle rivali, scende in campo con la consapevolezza di chi, già prima di Pasqua, può piazzare l’affondo decisivo. Ci pensa il solito Lukaku a regalare i tre punti e ancora una volta è da sottolineare la tenuta difensiva che frutta un’altra rete inviolata. Ma non è stata una partita facile perché come prevedibile i felsinei giocano con grande abnegazione e senza volersi snaturare, cercando un gioco offensivo e portando tanti uomini sulla trequarti avversaria. E’ per questo che si può affermare che sì, probabilmente i rossoblu non avrebbero meritato di perdere. Ma è altrettanto vero che i nerazzurri, per quello che mettono in campo, meritano sempre di vincere. La metamorfosi di questa squadra si è ormai compiuta da mesi e la sensazione è sempre quella: questa è una squadra vincente, che ha trovato la quadra e che, con merito, con altri diciannove punti nelle ultime dieci farà suo il grande obiettivo di questa stagione.
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