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Era il 13 luglio scorso quando Sinisa Mihajilovic, tecnico del Bologna, dichiarò in conferenza stampa, la drammatica notizia della malattia che stava combattendo. “Ho la leucemia, so che la sconfiggerò”, poche parole che hanno scioccato il mondo del calcio. L’allenatore serbo, in questi mesi ha affrontato il percorso di cura e nonostante i vari ricoveri per i cicli di terapie che la malattia richiedeva, non ha abbandonato la sua squadra, ha mostrato carattere dentro e fuori il campo: l’anno scorso il tecnico rossoblu ha guidato i suoi ragazzi in un girone di ritorno straordinario, ai limiti dell’incredibile, conquistando 30 punti in 17 partite, che hanno permesso alla squadra di chiudere a metà classifica. Venerdì scorso è arrivata la dimissione dall’ospedale: fra 36 milioni di donatori, Sinisa è riuscito a trovare quello compatibile che gli ha permesso di sottoporsi al trapianto di midollo osseo lo scorso 29 ottobre.
Nel mezzo tre cicli di chemioterapia ma soprattutto quattro presenze in panchina: la prima che lasciò di stucco tutti, a Verona, nell’esordio in campionato quando era da poco entrato in cura. La settimana dopo per Bologna-Spal mentre ad ottobre è tornato a sedersi in panchina per Bologna-Lazio e Juventus-Bologna. Prima di vivere la fase più delicata con il trapianto. Mihajlovic si presenterà alla stampa venerdì 29 novembre, insieme ai medici dell’Ospedale Sant’Orsola per fare il punto di quella che è la sua condizione di salute. Dal 13 luglio al 29 novembre: Sinisa torna a far sentire la sua voce, quella di un uomo che sta diventando un esempio per tante persone, meno famose di lui, che convivono quotidianamente con la sofferenza e con la malattia.Â
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