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Intervenuto a GazzettaTv, ha parlato l’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi. Tra le altre cose ha tracciato un bilancio del girone d’andata che ha visto i nerazzurri fregiarsi del titolo, seppur effimero, di “campioni d’inverno”, ma significativo data la rimonta su Milan e Napoli.
Ha iniziato parlando di Nicolò Barella: “Barella grandissimo giocatore ma anche un grandissimo uomo, diventerà secondo me una bandiera dell’Inter, sente la maglia addosso, ha grandissima disponibilità verso tutti, sono molto contento di allenarlo”. Poi le parole su Federico Dimarco: “Io lo chiamo Dimash: mi incuriosiva conoscerlo ed è stata una grandissima scoperta e rivelazione, un giocatore tecnico e intelligente, capisce sempre la posizione più funzionale, un giocatore che farà molto bene”.
Poi sui nuovi acquisti, prima su Denzel Dumfries “La sua fortuna è Stefan de Vrij, che nell’inserimento lo ha aiutato tantissimo, poi insomma noi nello staff cerchiamo di farlo crescere giorno dopo giorno sapendo che abbiamo un grande giocatore in quel ruolo”. In seguito su Edin Dzeko: “Quando è andato via Lukaku dopo cinque minuti ho fatto il suo nome al direttore e lui mi ha detto che sfondavo una porta aperta. L’ho affrontato spesso a Roma ed è sempre stato uno degli attaccanti più forti del nostro campionato”. Infine su Hakan Calhanoglu: “E’ il calciatore che abbiamo puntato dopo il fattaccio di Eriksen: ero in vacanza a Ponza ricordo, per tre giorni, ed è stato più il tempo che sono stato al telefono con Hakan che quello passato con i miei familiari. In quel momento era il giocatore ideale per il mio modo di vedere il calcio e che potesse sostituire Eriksen, ha trovato uno spogliatoio che l’ha accolto nel migliore dei modi”.
E poi ha concluso con le parole su due giocatori ormai all’Inter da anni. Prima su Ivan Perisic ha detto: “L’ho incontrato per tanti anni e mi ha sempre impressionato, poi l’ho allenato e mi ha sorpreso ulteriormente. Ha fatto un girone di andata strepitoso, sempre presente e quello che più mi ha colpito è la disponibilità avuta da un campione che ha vinto tanto”. Infine su Lautaro Martinez: “Giocatore completo, che sente le responsabilità, sa di essere uno dei leader, ha fatto un girone di andata molto importante che dà tutto in campo. Si arrabbia quando non viene impiegato, ma è normale così. Lo chiamo Toro o Lauty”.
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