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E’ di nuovo Allegri-Juventus sette anni dopo l’ultima volta. Era il 2014, Conte aveva salutato in fretta e furia e si cercava un sostituto. Ma per i tifosi bianconeri il livornese arrivava da nemico per via delle annate vissute al Milan, che all’epoca era la principale antagonista della Vecchia Signora che aveva cominciato a vincere di nuovo gli scudetti, come da DNA. In molti non avevano gradito la scelta della dirigenza di affidarsi ad Allegri, evidentemente sottovalutato e visto ancora come l’allenatore del Milan che era stato esonerato pochi mesi prima.
In cinque anni, però, Max ha conquistato tutti con il suo modo di fare, la sua bravura, l’essere un perfetto punto di incontro tra il calcio di una volta e una versione ben più moderna. Camaleontico, senza dogmi, capace di intrattenere oltre ad allenare. Una brava persona e un bravo allenatore, mandato via dopo cinque anni per la voglia di cambiare, peraltro con molti tifosi che furono d’accordo con la scelta di privarsi del loro tecnico. Sarri non ha fatto breccia, Pirlo non ha vinto lo scudetto. E così ecco che Allegri torna e lo fa da vincitore assoluto: tutti lo vogliono, tutti contenti, nessuno stavolta a contestarlo.
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