Dopo la sosta natalizia, la Serie A é tornata più brillante che mai per la diciottesima giornata e, dopo l’ennesima vittoria al foto-finish della Lazio – il Brescia la vittima in questo turno di campionato – e dopo il successo del Genoa contro il Sassuolo, ha proposto Roma-Torino come anticipo serale, in una partita che poteva confermare lo splendido periodo di forma della Roma, oltre che il difficile momento del Torino.
La Roma, infatti, stava confermando una nuova identità sotto la guida del suo nuovo allenatore, Paulo Fonseca, che fino a quel momento aveva totalizzato 35 punti – frutto di 10 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte – subendo 17 gol e segnandone 33, mostrando dei segnali evidentissimi del rodaggio dei meccanismi di gioco di una squadra che sembrava sulla giusta strada per confermare le proprie certezze. Il tecnico portoghese si è affidato quindi al suo undici titolare dell’ultimo periodo, con il suo tipico 4-2-3-1: Pau Lopez tra i pali, Florenzi, Mancini, Smalling e Kolarov in difesa, Veretout e Diawara in linea mediana, Perotti, Pellegrini e Zaniolo alle spalle del solito Dzeko. Il Torino, invece, è un lontano parente della squadra che aveva raggiunto la qualificazione ai preliminari di Europa League nella passata stagione: infatti a parlare in modo inequivocabile è la difesa, che ha perso parte dello smalto della passata stagione e che si è ritrovata a subire ben 26 gol in 17 partite, una mole notevole di reti subite se si considerano i 37 nel corso dell’intera passata stagione. Mazzarri si è affidato quindi al suo tradizionale 3-4-2-1: Sirigu tra i pali, Izzo, Nkoulou, Djidji in difesa, De Silvestri, Lukic, Rincon e Ola Aina a centrocampo, Verdi e Berenguer alle spalle di Belotti.
In un primo tempo grosso modo piacevole sul piano del gioco oltre che dello spettacolo, è stataprincipalmente la Roma a fare la partita, con un recupero rapido dei palloni velenosi persi dal centrocampo del Torino – apparso spesso impreciso in questa frazione -, mentre il Torino ha tentatonin alcune occasioni di colpire i lupi giallorossi, provando a giocare di rimessa. Il primo tempo è stato segnato dall’aggressività mentale nonché tattica della Roma, ma è stato anche segnato da interventi a dir poco prodigiosi di Sirigu da una parte – prodigioso su un tiro deviato di Zaniolo, sul destro di Florenzi, su una punizione di Kolarov e sul destro di Pellegrini – e di Pau Lopez dall’altra – semplicemente strepitoso nel deviare sul palo una conclusione precisissima di Belotti -, interventi che non hanno fatto altro che confermare il livello dei degli estremi difensori delle due compagini.
È stato il Torino a segnare allo scadere della prima frazione, con un ritrovato Belotti che con un sinistro molto potente ha scagliato la palla all’incrocio, arrivando a quota 8 gol in 18 partite e lanciando la riscossa verso una vittoria che riaccenderebbe il morale nei Granata. Un gol molto bello che ha stordito un’ottima Roma che però, a causa delle sbagliate soluzioni individuali negli ultimi metri e a causa delle parate di Sirigu, non è riuscita a concretizzare la sua manovra di gioco, subendo le ripartenze del Torino. Non mancano però le polemiche relative all’arbitraggio di Di Bello, che ha visto il fischietto pugliese risultare titubante in alcune situazioni abbastanza rivedibili, come alcuni falli non fischiati su Zaniolo e alcune polemiche generate dal prolungamento di 30 secondi del minuto di recupero.
Il secondo tempo è iniziato con una Roma imprecisa in più occasioni, che ha rischiato oltrettutto di subire il secondo gol, quando un intervento prodigioso di Pau Lopez sul giro deviato del Gallo Belotti, che ha mancato una doppietta che meriterebbe per la partita disputata. La Roma però ha premuto sull’acceleratore, cercando insistentemente l’assalto offensivo e rafforzando il reparto avanzato con l’ingresso di Mkhitarian per Veretout, ma Sirigu è stato ancora impressionante tra i pali, in una partita che l’ha visto prodigioso in almeno sei situazioni pericolose per il Torino. Fonseca, ormai deciso a recuperare la partita negli ultimi 20 minuti, ha sostituito un Perotti non in forma per Kalinic, affiancadolo a Dzeko in una sorta di 4-1-3-2 molto offensivo per cercare in tutti i modi di pareggiarla, mentre Mazzarri ha sostituito Simone Verdi – da premiare per il suo spirito di sacrificio – per Meite, in modo da difendere un risultato importante all’Olimpico.
Gli assalti della Roma sono però risultati infruttuosi, con il Torino in grado di soffrire nella giusta quantità contro i giallorossi che ormai hanno perso progressivamente di lucidità, anche a causa del nervosismo generato dalla mancata espulsione per Izzo. Ed è proprio la mancanza di lucidità che si é dimostrata letale per le sorti della Roma, quando Smalling ha letteralmente schiaffeggiato una palla nell’area di rigore giallorossa, regalando a Belotti la possibilità di firmare il suo nono gol stagionale. La sua doppietta è il frutto di una prestazione di spessore, in cui spesso è partito defilato a sinistra per mettere in costante difficoltà Florenzi con la sua fisicità e con il suo passo, una mossa ben congeniata da Mazzarri e che ha portato ai suoi frutti anche per quanto riguarda la prestazione – ottima – di Ola Aina.
Il Torino si aggiudica quindi una vittoria importantissima all’Olimpico, con un secco 2 a 0 inflitto dai padroni di casa, cercando di rialzare la cresta dopo un inizio di stagione non particolarmente brillante. La Roma, invece, frena bruscamente a causa della mancanza di lucidità nella ripresa e a causa della mancanza di finalizzazione negli ultimi metri, spesso venuta a mancare a causa degli interventi prodigiosi di Sirigu. Il Gallo ha quindi rialzato la cresta, dopo quasi due mesi di astinenza dal gol in campionato, ed è di nuovo pronto a trascinare il suo Torino.