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“Siamo stati interpellati due volte dalla Lega, non so quale sia l’oggetto da contendersi. Abbiamo cercato intesa che non escludo possa esserci nei prossimi giorni. Abbiamo parlato di norme legate all’accordo collettivo, spostando termini, al quale abbiamo aderito. Vogliamo capire qual è l’idea della Lega che dice soltanto di sospendere gli stipendi“. Queste le parole di Damiano Tommasi ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Il presidente dell’Associazione italiana calciatori ha fatto il punto sulle varie questioni sul tavolo in questo periodo di emergenza coronavirus, dal taglio degli stipendi alla possibile ripartenza del campionato di Serie A, fermo come tutte le altre competizioni.
“In questo momento fare polemiche è fuori luogo, visto il momento – ha affermato Tommasi -. Sospensione e cancellazione sono due cose diverse, oggi non c’è nessuno stipendio da sospendere, ci sarà tempo e modo per prendere un accordo a seconda di come va il campionato. Accordo Juventus? Ne eravamo a conoscenza, è stato un accordo che ha trovato l’intesa tra tutti i tesserati, quindi non può far altro che piacere, anche alla Lega. Accordo lineare per tutti? C’è un accordo collettivo fissato con la Lega, è ovvio che se le società ed i calciatori – a livello individuale o collettivo – giungono ad accordi, tutto fila liscio. In altre società c’è bisogno del nostro appoggio e noi ci siamo”.
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SUGLI ALTRI CAMPIONATI – “Con la Lega Pro abbiamo portato avanti il tema, ancora non chiarito del tutto, tutti gli accordi devono essere rispettati dalle parti, basta che tutti siano d’accordo, ma ognuno può organizzarsi su basi diverse. Non so chi mette voci in giro sulla nostra indisponibilità , il nostro lavoro è far sì che vengano rispettate le regole. La Premier League chiede il 30% dello stipendio, finanziando chi sta sotto e la Premier stessa. Le altre istituzioni come partecipano alla situazione? C’è un grande tema, non si capisce il destino della stagione, che cambierebbe prospettiva della stagione e del club. Nell’eventualità in cui la stagione si chiude prima, c’è una prospettiva, ma magari non si porta neppure a termine. Da parte nostra non c’è chiusura, in nessun caso. Giusta lettera di UEFA ed ECA? Sarà il comitato scientifico a capire se si può continuare o no. In consiglio federale capiremo eventualmente come fare, ma solo se verrà dichiara la possibilità da chi ha la responsabilità , oggi, per la salute”.
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