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Marco Tardelli torna a criticare le modalità e i tempi della ripresa della Serie A, attaccando in primis le società e tutte le parti in causa: “Gli interessi di parte prevalgono su quelli del movimento, chi rischia di retrocedere voleva fermarsi e chi aveva l’opportunità di vincere lo Scudetto ha spinto per ripartire – afferma il candidato presidente dell’Assocalciatori – La confusione regna sovrana, abbiamo perso tempo. I presidenti non sono stati d’accordo nemmeno sul protocollo sanitario, ma solo sulla salvaguardia dei diritti televisivi. La situazione sta diventando imbarazzante.”
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Tardelli ha inoltre avanzato le proprie perplessità sul protocollo sanitario: “Mi sembra difficile che le regole della Serie A possano essere applicate anche in B o in C. Cosa succede in caso di contagio? Chi fa la quarantena fiduciaria e dove viene fatta? Rischiamo di partire e non arrivare, in Germania avevano trovato un accordo tra le parti prima di parlare con il Governo.”
L’eroe di Spagna ’82 spiega infine i motivi che lo hanno spinto a candidarsi alla presidenza dell’Aic: “I giocatori non hanno voce in capitolo e sono quelli che correranno i rischi maggiori – attacca – Sono stati presi in considerazione solo sull’orario delle partite che è comunque un aspetto secondario, viste le condizioni in cui si sono giocate alcune edizioni dei Mondiali. Sulla situazione degli stipendi congelati, in alcuni casi unilateralmente, non capisco la posizione defilata dell’Aic.”
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