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Il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora, ospite su Rai 2 a Tg 2 Post, ha parlato della ripresa del campionato di Serie A: “La preoccupazione continua a esserci ed è la stessa che ci ha portato ad un senso di responsabilità. Si è trattato di un atto di responsabilità del Governo. Ricordo che quando eravamo ancora in difficoltà con le terapie intensive e con il trasporto delle bare, io ricevevo pressioni dal mondo del calcio. L’ho trovato paradossale, per non dire altro. E’ bene che il calcio e lo sport siano il simbolo della ripartenza del Paese. Si ripartirà il 13 giugno con la Coppa Italia, che sarà visibile in chiaro sulla Rai. Il 17 giugno inoltre festeggeremo l’anniversario dei 50 anni di Italia-Germania. Mi fa piacere pensare che ripartire quel giorno abbia un valore simbolico. Siamo in sicurezza e ce lo possiamo permettere, ma dobbiamo fare attenzione perché non siamo ancora fuori pericolo“.
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“Trasmissione in chiaro? Continuerò ad insistere. Da un lato abbiamo una necessità sanitaria, vale a dire evitare che l’apertura del campionato corrisponda ad assembramenti. Dall’altro il tema generale di ordine pubblico. La maggioranza delle tifoserie organizzate ha espresso il proprio dissenso. Il calcio è una grande passione per gli italiani, perciò credo che un segnale debba esserci. Ho fatto un appello ai broadcaster interessati. Nei prossimi giorni proseguirò questa mediazione. Cerco sempre prima il dialogo, solo dopo, quando dall’altra parte viene alzato un muro, mi assumo le mie responsabilità” ha proseguito il ministro Spadafora “Richieste di non ritornare in campo da parte dei giocatori? Sì, anche le dichiarazioni di Tommasi confermano la mancanza di un’opposizione convinta nei confronti del Governo. Il Governo ha scelto una linea di coerenza sin dall’inizio. Io mi auguro che, una volta seduti ad un tavolo, ciascuno si assuma la propria responsabilità e che si parta nel migliore dei modi“. Infine, Spadafora ha risposto alla domanda di Marco Tardelli, altro ospite della trasmissione, in merito alla ripresa dei campionati di Serie B e di Lega Pro “Quando abbiamo fatto incontro con federazione, erano presenti anche i presidenti di Serie B e di Lega Pro, i quali hanno dato la propria disponibilità ad accettare il protocollo. La Lega Pro ha espresso alcune difficoltà, specialmente economiche, ma la Federazione gestirà tutto. Per ripartire è necessario che vengano rispettati i protocolli“.
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