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“Purtroppo c’è questa cultura del campionato che comincia il venerdì, poi si gioca sabato, domenica, lunedì, martedì, con Sky e Dazn, partite a mezzogiorno, alle tre, alle sei, alle nove. Io rimpiango il calcio della domenica alle 15 con tre stranieri in campo”. Queste le parole del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sulla scelta della Lega di Serie A di spezzettare il campionato nelle otto fasce orarie con la suddivisione dei diritti tv tra Sky e Dazn. “Ci si liberi dalla schiavitù dei diritti televisivi – ha proseguito Salvini ai microfoni di Radio Radio – Vale anche per le tournée estive precampionato, che servono solo a fare qualche quattrino. Nel calcio i soldi sicuramente non mancano vanno gestiti con un criterio diverso: possono accusarmi contro il libero mercato, ma in un momento come questo che ci sia gente che guadagna otto, dieci, dodici, quindici milioni di euro anno mi sembra un eccesso dal quale non si può tornare indietro e ne pagano lo scontro i vivai. Una volta i ragazzini a 12 anni potevano ambire ad arrivare in Serie C, B e poi A, invece ora è tutto business anche a quell’età lì. E ho visto partite della squadra di mio figlio con più ragazzi stranieri in campo che italiani. Dei limiti di buon senso e di dignità vanno messi”.
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