La notizia della ripresa della Serie A ha scatenato le reazioni di tifosi e personaggi pubblici. Ne ha parlato anche il Segretario della Lega Matteo Salvini ai microfoni di Telelombardia. “Sono contento per la Serie A ma non da milanista perché si riprenderà a soffrire: il calcio professionistico aiuta sport e calcio minore. Sentivo qualche presidente, l’importante che ci siano regole rispettabili. Se una persona su cento è positiva, isolare tutta la squadra vorrebbe dire fermarsi di nuovo subito” ha dichiarato Salvini, “i tedeschi non sono faciloni o masochisti. L’hanno tirata lunga perché ci sono pregiudizi contro il calcio. Come se dire no al calcio risolvesse altri problemi“. Per quanto riguarda la possibilità di trasmettere le restanti partite in chiaro, Salvini ha spiegato: “Ci sono contratti firmati. Se uno fa il ministro non deve parlare di volontà ma trovare soluzioni. Ci sono 300 milioni di euro di diritti che fanno quadrare i bilanci. Non credo che il Governo possa permettersi di spendere queste cifre per garantire le partite in chiaro“.
“È stato difficile spiegare la posizione di chi lavora attorno al calcio e di chi prende 1000 euro al mese e fa il doppio lavoro” ha aggiunto il leader della Lega, “il calcio è un’industria da 4 miliardi che dà lavoro a migliaia di persone a 800 euro al mese. Non è stato un danno per Ibra o Ronaldo, ma per tutti questi lavoratori“. Sulla possibilità di rivedere spettatori presenti negli stadi italiani: “In sicurezza perché la salute viene prima di tutto, a distanza e il prima possibile. Lo stadio vuoto è come un cinema o teatro senza spettatori“. “Se i dati sanitari saranno sotto controllo e il popolo italiano confermerà di essere un popolo eccezionale, credo si possa arrivare alla normalità il prima possibile” ha concluso Salvini.