“Non esiste un problema Mourinho, né personale né di gruppo”. Lo ha detto il designatore degli arbitri di A, Gianluca Rocchi, nel corso del programma Radio anch’io sport a domanda specifica riguardo il tecnico della Roma, spesso al centro delle polemiche con la classe arbitrale italiana. “Non mi riferisco a lui, ma a tutti gli allenatori. Quello che certamente chiederemo in futuro sono comportamenti sempre più corretti da parte della panchina e già quest’anno abbiamo avuto un miglioramento rispetto alla mia prima stagione, che sotto questo punto di vista fu un dramma”. Comportamenti non corretti della panchina “provocano comportamenti non corretti in campo – ha sottolineato Rocchi – Il nervosismo sale e chi dal campo vede le panchine agitarsi cambia atteggiamento. Quindi dobbiamo combattere questo malcostume, peraltro non solo italiano e, insieme a chi decide le sanzioni, essere molto severi e decisi”.
Sulla possibilità di spiegare gli episodi: “Il presidente Aia Pacifici è d’accordo con me: quando abbiamo modo di spiegare un episodio, abbiamo sicuramente risolto tutti i problemi. Sulle interviste post-partita non trovo corretto farlo fare agli arbitri, non perché non ne siano in grado, ma l’adrenalina è ancora alta, non c’è neanche grande voglia di ascoltare il motivo per cui un arbitro ha commesso o meno un errore. La soluzione puo’ essere quella di avere uno spazio nostro ogni 15 giorni o una volta al mese per spiegare gli episodi”.
Sul tempo effettivo: “Non lo dettiamo noi arbitri, lo dettano i calciatori. Per esempio Massa ha diretto Spezia-Fiorentina, che risulta essere la partita con il tempo effettivo inferiore, scarsi 45 minuti. E un mese dopo ha diretto Juve-Lazio con 61 minuti di tempo effettivo. Lo stesso arbitro. Noi abbiamo lavorato molto sulle perdite di tempo, sul limare le on-field review che a volte sono dei calvari. Noi possiamo fare molto, ma fino ad un certo punto”.