Serie A

Serie A, Pescara-Juventus 0-2: le pagelle

Gonzalo Higuain, Juventus-Milan 2016-2017 - Foto Antonio Fraioli

Zeman sogna lo sgambetto, Allegri vuole il solito spirito Juve. All’Adriatico di Pescara l’ultima della classe ospita la prima, che naviga a 63 punti di differenza. Dopo le tre sberle rifilate al Barcellona, la Juventus si presenta in Abruzzo col morale alle stelle per continuare la marcia verso il sesto scudetto consecutivo. Zeman imposta il suo 4-3-3 sulla difensiva, con di fatto cinque centrocampisti in campo. La strategia si rivela azzeccata, perché nei primi minuti la Juventus fatica a costruire gioco di fronte all’intensità del centrocampo pescarese. Ma Allegri è tranquillo, perché in campo c’è un certo Gonzalo Higuain, che trasforma in oro i primi due palloni che gli capitano in area di rigore. La sua doppietta chiude praticamente il match già prima dell’intervallo, con la ripresa che non fa registrare particolari emozioni. La Roma ora è a -8: il sesto scudetto è un punto più vicino.

 

PESCARA (4-3-3):

Fiorillo 6

Nel primo tempo è attento su Mandzukic e su Cuadrado, nella ripresa su Dybala. Non può nulla sui due gol di Higuain.

 

Zampano 5

Troppo leggero su Mandzukic, che spesso gli scappa via come quando spalanca la porta ad Higuain.

 

Campagnaro 5.5

Tiene botta come può senza commettere particolari sbavature.

 

Coda 5

Fa fatica a stare dietro ad Higuain, che a sua discolpa è il cliente più scomodo che potesse trovarsi davanti.

 

Biraghi 5

Si addormenta e si fa anticipare da Cuadrado in occasione del vantaggio ospite.

 

Coulibaly 5.5

In senegalese classe ’99, di fronte ad un avversario come la Juventus, paga la poca esperienza.

 

Muntari 5

Si becca il giallo dopo tre giri di lancette e rischia tantissimo ad avvio ripresa (58’ Benali 5.5: Zeman lo butta dentro per rischiare il tutto e per tutto, ma ormai è troppo tardi).

 

Bruno 5.5

Pressa con grande intensità e concentrazione (68’ Bahebeck 5.5: arriva alla conclusione, ma non riesce ad incidere).

 

Memushaj 5.5

In mezzo al campo lotta e tenta di mettere ordine: l’albanese oggi è forse il migliore dei suoi.

 

Brugman 5

Oggi agisce da riferimento offensivo, ma si vede soltanto nel primo tempo con la prima conclusione del match (78’ Verre SV).

 

Caprari 5

Oggi agisce come supporto di Brugman, ma deve preoccuparsi più di contenere che di offendere: partita nell’anonimato.

 

All. Zeman 5

La gara era stata preparata bene, l’avvio del suo Pescara è stato arrembante. La linea difensiva però è troppo fragile e vanifica, già nel primo tempo, il buon approccio alla gara.

 

JUVENTUS (4-2-3-1):

Neto 6

Smanaccia una conclusione di Brugman dopo soli due minuti di gioco, poi resta a guardare.

 

Lichtsteiner 6

Lo svizzero non arriva spesso sul fondo ma fa il suo compitino dando man forte alla manovra e sostenendo Cuadrado sulla corsia di destra.

 

Barzagli 6

Ordinaria amministrazione.

 

Rugani 6.5

La squalifica di Bonucci non è affatto un problema: il classe ’94 non rischia nulla e fa la sua bella figura anche in fase di impostazione.

 

Asamoah 6

Sulla sinistra è un Alex Sandro sotto mentite spoglie. Allegri, da quella parte, è copertissimo.

 

Marchisio 6

Il Pescara si chiude e lo spazio è poco: il principino sbaglia poco, ma spesso è costretto a far girare la sfera in orizzontale.

 

Pjanic 6

Il bosniaco rifinisce e innesca i compagni, anche se nel mezzo il Pescara intasa gli spazi (46’ Rincon 6: tiene botta a centrocampo).

 

Cuadrado 6.5

Nel vivo del gioco, il colombiano tocca molti palloni nel tentativo di scardinare la difesa biancazzurra con le sue solite serpentine. È proprio un suo spunto che propizia la rete del vantaggio (88’ Lemina SV).

 

Dybala 6

Oggi la Joya è costretta a giocare lontano dalla porta per alimentare la manovra e trovare spazi. Prende tanti calci, non riesce ad incidere particolarmente ed è costretto ad abbandonare il campo ad avvio ripresa (54’ Sturaro 6: porta freschezza e fisicità).

 

Mandzukic 6.5

A sinistra lavora col fisico per guadagnare spazio ed imporsi su Zampano. Da un classico cambio di gioco provato e riprovato, di testa serve ad Higuain l’assist del raddoppio.

 

Higuain 7

Quando si dice essere al posto giusto nel momento: il Pipita è il padrone dell’area di rigore, la sua doppietta è figlia del suo immenso senso del gol.

 

All. Allegri 7

Il tecnico toscano applica poco turnover e tiene tutti i suoi ragazzi sul pezzo. La difesa amministra come sempre, mentre davanti la scelta di schierare i fantastici quattro che hanno steso il Barcellona si rivela azzeccatissima.

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