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“Io sono per il rispetto delle norme dello Stato, ma in questo contesto non c’è una validazione medico-scientifica che impedisce di poter svolgere la propria attività agli atleti e che possa compromettere la salute dei calciatori”. Lo ha dichiarato il presidente della Lazio, Claudio Lotito, parlando dello stop degli allenamenti imposto dal Governo sino al prossimo 13 di aprile. “Non capisco quali possano essere i motivi per evitare la ripresa degli allenamenti – ha proseguito il numero uno del club biancoceleste intervenuto alla radio ufficiale – non c’è nessuna base medico scientifica che impedisca ad un calciatore di svolgere la propria attività. Se tutti hanno i mezzi di prevenzione sono nella condizione di fare il proprio lavoro in sicurezza, allenarsi è un atto lavorativo non ludico. Tutto questo verrebbe effettuato in regime di controllo, facendo uno screening preventivo: esame del sangue, tamponi e inserire i giocatori all’interno di un centro sportivo altamente sanificato che consentirebbe di evitare qualcun tipo di contatto e contagio”.
La Lazio è stata comunque la prima società a dire stop agli allenamenti: “Lo abbiamo fatto per rispetto di una linea comune e per la condizione del paese – ha aggiunto Lotito – ma penso che adesso, mi auguro, la situazione migliorerà. Qui nessuno vuole prendere sottogamba l’interesse dei cittadini e dei propri addetti ai lavori ma non capisco perché una persona che fa l’atleta non possa svolgere la propria attività, se lo blocchi per un mese e mezzo gli crei dei danni dal punto di vista fisico. Non c’è nessuna controindicazione scientifica”.
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