Le parole offensive di Senad Lulic nei confronti del difensore Antonio Rudiger sono diventate l’argomento più scottante di questo infuocato pomeriggio, che ha visto prevalere i giallorrossi nel derby della capitale sui cugini laziali.
Il capitano della Roma Daniele De Rossi ha voluto smorzare la polemica e i toni, esprimendosi in questo modo:
“Guerre etniche? Diciamo che sono frasi che si dicono quando si parla di derby, le guerre spettano ad altri popoli, non ai romani. Viviamo gomito a gomito, condividiamo tutto, strade, bar, le scuole dei nostri figli, famiglie, amicizie. Io ho tanti amici laziali nella mia vita: sono ragazzi che non vedo con un occhio diverso solo per una questione di fede; c’è tutto l’odio sportivo del mondo, magari il gusto stasera di prendere in giro, ma la guerra non esiste, è un’altra cosa. Non esiste nemmeno per chi dice certe cose: magari Lulic dopo cinquanta metri si sarà anche pentito; sono colpi che possono partire sia in campo che fuori, è capitato anche a me in passato. E’ un peccato, ma non è la fine del mondo. Speriamo che questo derby finisca qui e continui nei festeggiamenti di chi l’ha vinto”.
Molto sintetico Luciano Spalletti in conferenza stampa; anche lui non ha voluto alimentare la contesa: “Le parole di Lulic? Si commentano da sole. Domani quando uno le legge è un problema di chi le pronuncia. Noi non commentiamo niente, le lasciamo lì. Spero non le abbia fatte queste dichiarazioni, perché è anche un gran calciatore, altrimenti si vanno ad alimentare certi discorsi”.
Anche Arturo Diaconale, responsabile della Comunicazione biancoceleste, è intervenuto in merito alla questione: “La società si duole di queste dichiarazioni. Chiedo scusa a nome della società e a nome di Senad Lulic. Le sue sono state dichiarazioni a caldo dopo un derby perso. I calciatori negli spogliatoi erano colpiti e abbattuti perché sentivano molto questa sfida. Vogliono reagire. Quella di Lulic è una polemica andata oltre alle righe, ma partita dalle dichiarazioni precedenti di Rudiger. Vorrei chiudere la faccenda qui, con le nostre scuse e con quelle di Lulic. Il buon senso dovrebbe portare a non sovraccaricare parole nate dalla concitazione e dalla rabbia di un momento particolare. L’importante è riconoscere quando si sbaglia e che si lavori affinché questi episodi non capitino più. L’intenzione della società è mantenere all’interno delle manifestazioni sportive correttezza, lealtà e legalità. Noi vogliamo che la competizione calcistica avvenga in questo stile, che è quello della Lazio”.