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Qualche errore, le solite luci e ombre, il Var che dà una mano: non è la Juventus dei tempi migliori, ma non è nemmeno la brutta, orrenda copia della Coppa Italia. Sarri raddrizza immediatamente il timone e i bianconeri vincono in casa del Bologna per 0-2, relativamente senza patemi, anche se i rossoblu, dopo aver subito due reti estemporanee nel primo tempo, reagiscono con orgoglio nella ripresa, come d’altronde si addice a una squadra di Mihajlovic. Cristiano Ronaldo non restava a secco per cinque partite di fila dal 2009 (era ancora a Manchester), era dunque atteso al varco e ha fermato a quattro la striscia negativa. Dopo l’errore contro il Milan in coppa, CR7 si trova ancora dal dischetto e stavolta non sbaglia. Un rigore che era sfuggito praticamente a tutti meno al preciso Var Chiffi, che consiglia bene Rocchi. Juventus in vantaggio e abbastanza dominante nella prima mezzora, il suggello lo mettono Bernardeschi, oggi titolare, e Dybala. Il primo con un grande assist di tacco, il secondo con il conseguente tiro a giro che non lascia scampo a Skorupski. E’ il 35′, è già 0-2. Il secondo tempo è confuso, il protagonista diventa De Sciglio, prima con il rischio di causare un rigore per l’intervento scomposto su Barrow, poi con l’infortunio muscolare che lo costringe e a uscire e lascia senza terzini sinistri Sarri in vista del prossimo impegno, visto che l’adattato Danilo continua nel proprio de profundis facendo di tutto per farsi espellere e riuscendoci. Per il resto, Ronaldo al di là del gol non brilla e cestina un gol già fatto, solite conferme positive dalla coppia Bonucci-De Ligt, sempre più affiatata. In sostanza, una Juventus discreta vince e si porta a +4 sulla Lazio e a +9 sull’Inter, mettendo pressione a entrambe in vista di mercoledì. Vincere, d’altronde, è l’unica cosa che conta.
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MILAN OK, FIORENTINA SPENTA – Nel pomeriggio ottimo Milan sul campo del Lecce. Prestazione francamente dominante da parte dei rossoneri contro una squadra davvero pericolosa come quella salentina. In effetti, dopo il vantaggio firmato Castillejo, i mai domi salentini di Liverani avevano pareggiato con un rigore quasi inesistente trasformato da Mancosu, salvo poi capitolare sotto i colpi – e le disattenzioni da matita blu – di Bonaventura, Rebic e Leao. Per una sera i rossoneri sono sesti in classifica, ma la strada per la qualificazione in Europa League è lunghissima. Così come lunga sarà quella che dovrebbe portare la Fiorentina alla salvezza: il pareggio contro il fanalino di coda Brescia – un piede e mezzo in B – è una mezza delusione, anche se pesa l’inferiorità numerica per diversi minuti. Se i viola vogliono tirarsi fuori dalla zona pericolosa, però, servono ben altre prestazioni.
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