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“Mancano meno di 24 ore dalla decisione finale di Vincenzo Spadafora sulla data di ripartenza del campionato, eppure vedo che ci sono branchi di iene che circondano il corpo agonizzante del calcio”. Così inizia il commento del direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni che, in seguito alla notizia di un caso di positività tra uno dei membri dello staff del Bologna, ha voluto esprimere il suo pensiero circa quelle persone che non vogliono che il campionato di Serie A riparta. Il giornalista si è sempre schierato con forza a favore della ripresa e si scaglia contro coloro che non si rendono conto della situazione e che a parer suo “non aspettano che una mezza notizia per cercare di aggredire e scarnificare il calcio. Pensate, è bastato un comunicato del Bologna nel quale segnalavano la positività non di un calciatore, non di un allenatore ma di un membro dello staff. Da lì sono rimbalzate le voci ‘Non si parte, c’è un positivo, il Bologna retrocede in Serie C2’. Signori, bisogna mettersi in testa che il calcio deve ripartire. Credo che se ne sia convinto anche il ministro dello Sport, certamente se ne è convinto il governo. Credo che da domani quando sarà decisa la data, ne sentiremo delle belle, però quello che ancora non si è compreso è che se il calcio italiano non riparte, muore. Questo è un dato assoluto. In Germania c’erano sei positivi, tre dello staff e tre giocatori a pochi giorni dall’inizio della Bundesliga. Qualcuno si è preoccupato? Sono già al terzo turno del campionato”.
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