Il sabato di Serie A dopo la lunga sosta regala al campionato una Roma che adesso fa sul serio e torna prepotentemente in corsa per il quarto posto, ora occupato proprio dai giallorossi dopo la vittoria contro il Torino, e un’Inter che fatica maledettamente contro un ottimo Sassuolo e trova il primo pareggio (amaro) nella storia contro gli emiliani: una battuta d’arresto inaspettata che fa male ai nerazzurri quella di stasera.
PRIMA VOLTA – E’ il primo pareggio nella storia tra Inter e Sassuolo. Uno zero a zero quello del Meazza pieno di bambini per via della disputa a porte chiuse che ha visto gli emiliani trovare le occasioni più importanti e convincere maggiormente dal punto di vista del gioco. I ragazzi di Spalletti giocano sempre sotto ritmo e non riescono ad alzare il livello delle proprie giocate, nemmeno nel finale quando i cambi che avrebbero dovuto portare nuova verve finiscono per essere schiacciati dai contropiedi dei neroverdi di De Zerbi, che stasera fa un nuovo figurone a San Siro dopo quello dell’anno scorso contro il Milan alla guida del Benevento. Ancora una volta, dunque, Sassuolo amaro per l’Inter, sotto nei confronti diretti: dodici incroci, quattro vittorie nerazzurre, un pareggio e sette vittorie degli emiliani. La storia si ripete anche stasera ed è un campanello d’allarme da non sottovalutare.
NEL SEGNO DI ZANIOLO – La Roma apre il sabato con una vittoria meritata ma sofferta contro il solito Torino formato trasferta, che però si arrende alla prima sconfitta stagionale lontano dalle mura amiche. I giallorossi tirano in porta più di dieci volte, giocano molto bene lì davanti anche se la defezione di Under dopo tre minuti poteva lasciar presagire a scenari ben più oscuri e, seppur tra alti e bassi, trovano la via del gol per tre volte, con un super Zaniolo che sblocca il match con un gol di caparbietà che dimostra quando sia smaliziato questo giocatore. Il raddoppio lo firma Kolarov su rigore a suggello di una grande prestazione, mentre nella ripresa c’è il solito calo dei ragazzi di Di Francesco che si fanno rimontare dai gol dalla distanza (qualche colpa di un Olsen non impeccabile) di Rincon e di Ansaldi, molto bravo nel ruolo inedito di mezzala. La vittoria arriva dalla panchina: il tecnico abruzzese decide di sostituire Kluivert, oggi evanescente, con Schick, e dopo un minuto il tourbillon offensivo dei padroni di casa mette in difficoltà i granata di Mazzarri, bucati da un filtrante di Pellegrini che libera El Shaarawy al gol. Il Faraone è ben più lesto davanti a Sirigu rispetto a quando, dalla panchina, doveva prepararsi per sostituire a freddo Under, facendo andare su tutte le furie il proprio allenatore. Che però può goderselo: alla fine, è proprio l’italo-egiziano il capocannoniere della sua squadra.